Comunicato visita Petrini

 

La condotta di Alberobello e Valle d’Itria ( esclusa Cisternino… ) ha avuto il privilegio di ospitare Carlin Petrini nei giorni 26, 27 e 28 marzo. Il Maestro, appellativo affibbiatogli con devozione dal noto oste Domenico Laera nel corso dell’ultima cena presso L’Aratro in Alberobello ( dove peraltro nessuno l’ha tradito ), ha così ritenuto di omaggiare una delle condotte più toste, con grandi velleità di conquista anche extra-territoriali, dichiarando che nel corso del 2008 questa sarebbe stata l’unica “apparizione “ in Italia. Pasquale Fatalino ha ospitato il Direttivo regionale presso la sua Antica locanda in Noci, deliziando il Presidente con la cucina murgese a base di prodotti tipici del territorio, come il timballetto di cardoncelli, lampascioni in tutte le salse e molto altro, con una faraonica pecora cotta nel forno a legna nel tradizionale pignatiedde. Durante la  serata di giovedì anche il mitico Carlin, come già era avvenuto per Roberto Burdese,  ha fatto la conoscenza del popolo Slow Food dei trulli e delle grotte,   partecipando a “ Per chi suona la campana “, rubrica a cura di Domenico Maraglino: c’era da rispondere ad una cinquantina di domande di tutti i tipi e il Fondatore di Slow Food se l’è cavata alla grande, dando pericolosi segni di impazienza solo quando gli è stato chiesto del suo piatto preferito… In precedenza il Presidente aveva incontrato la sezione giovani della nostra condotta, complimentandosi soprattutto con i due neolaureati che gli avevano fatto dono di copia della propria tesi, avente come argomento Slow Food. Dopo aver affascinato la platea con i suoi racconti, il Maestro non se l’è sentita di deludere alcuni nostri soci produttori che avevano preparato un sontuoso buffet, e tra una foto ed una dedica su “Buono Pulito e Giusto”, si è sacrificato insieme a noi. Nella mattinata del venerdì abbiamo portato Carlin, ormai diventato per tutti Carlucc, a fare colazione presso la Masseria Morea in agro di Noci: alle 10, per non deludere le aspettative di chi ci ospitava, abbiamo dovuto assaggiare focacce, mozzarelle, provolone, lampascioni, salsiccia, frittata di asparagi e una miracolosa giuncata, preparati con mano sapiente dalla Signora Mansueto, coadiuvata dalla sua bella famiglia, davvero molto slow. Nel corso delle giornate trascorse insieme, regolate dal rigido protocollo imposto dalla piccola tavola ospitante, il Venerabile ha avuto modo di conoscere, nell’ordine, lo zio ………, ottantaquattrenne raccoglitore di verdure, funghi e asparagi, il grande Marino Notarnicola, re dei panini nonché terrore della grande distribuzione organizzata, unitamente alla sua inseparabile memory card, il papà Michelino, ed un personaggio d’altri tempi, il leggendario Salvasudd, titolare di una piccola macelleria attiva in Martina Franca dal 1919, paziente e laborioso confezionatore di gnummariedde, salsicce e bombette, che cuoce nel suo fornello il martedì ed il sabato, con l’indispensabile aiuto del giovane nipote odontotecnico. Manda pure i tuoi studenti di Pollenzo da noi, amico Carlin, c’è molto da imparare nella Murgia: una terra, come hai avuto ampiamente modo di constatare, in assoluta sintonia con la filosofia di Slow Food. E cerca di tornare pure tu…    

 

Giancarlo Granaldi 

31-03-08