Turi
E’ un comune di 11.859 abitanti della provincia di Bari. La città di Turi è situata circa 31 km a sud-est di Bari, ad un’altitudine media di 250 m circa, sui primi contrafforti della Murgia, esteso altopiano calcareo che corre parallelamente alla costa adriatica.
Il terreno è di natura carsica/calcarea e per questo ricco di doline, inghiottitoi, pozzi, grotte e un’ampia idrografia sotterranea da cui si alimentano numerosi pozzi. Il territorio, quasi totalmente pianeggiante e ricco di vegetazione, favorisce inverni miti ed estati calde e siccitose, tipico clima delle aree mediterranee.
Turi è inserita in un contesto territoriale che fa dell’enogastronomia e della tipicità dei sui prodotti punti di forza per la propria valorizzazione. Turi è un centro agricolo di primaria importanza nel panorama economico provinciale. Il sistema economico produttivo del paese rivela, in taluni casi esaltandole, le caratteristiche tipiche dell’intera provincia di Bari e della Puglia in generale. Frutteti, vigneti a tendone e vigneti da vino sono le coltivazioni maggiormente impiantate e garantiscono una notevole produzione, rilevante dal punto di vista economico.
Le coltivazioni predominanti sono: ciliegio, olivo, mandorlo, percoco e vite da tavola e da vino da cui si ottiene il famoso Primitivo Doc. Minori, ma comunque consistenti, sono le coltivazioni di albicocco, percoco, susino, cotogno e anche kiwi, fico e fico d’India. Ma è la coltivazione della ciliegia il vero asse portante dell’economia paesana.
Turi infatti è leader nella produzione della qualità ciliegia Ferrovia, una varietà particolarmente apprezzata all’estero per il suo ottimo sapore e per le sue doti di “durezza” che la rendono esportabile anche a lunga distanza. Il secondo fine settimana di giugno si celebra “la sagra delle ciliegia ferrovia” una manifestazione volta a promuovere e a valorizzare “l’oro rosso di Turi”, con stand, mostre e manifestazioni culturali.
Ma Turi è anche conosciuta per il suo carcere che, negli anni del fascismo, ha “ospitato” due personalità illustri: Antonio Gramsci dal 1928 al 1933, dove scrisse le Lettere dal carcere e Sandro Pertini dal 1930 al 1932.Nel territorio di Turi la presenza dell’uomo è documentata sin dal Neolitico: a questo periodo si devono riferire alcuni manufatti litici rinvenuti in prossimità dell’attuale abitato. Si tratta di reperti sporadici, che possono essere riferiti alla presenza di un abitato o alla frequentazione dell’area da parte di comunità neolitiche portatrici di un’economia di tipo produttivo.
All’Eneolitico o età del Rame si riferisce invece un importante insediamento scoperto in località Lama Rossa, verso Rutigliano, mentre all’età del Bronzo si possono ricondurre alcune testimonianze scoperte in prossimità di via la Quacquera, a sud dell’attuale abitato; in località Trisore, in prossimità di Masseria Moretto e a Frassineto, vicino alle Masserie Annunziatella e Ospedale.
Nel corso della prima età del Ferro si svilupparono a Turi piccoli villaggi di capanne che, a seguito di una crescita demografica, avvenuta tra il VII-VI secolo a.C., cominciarono ad evolversi in un grande abitato peuceta, esteso su una superficie di circa 25 ettari.
L’abitato peuceta, circondato da diverse cerchie murarie, era formato da un’acropoli, dove erano ubicati gli edifici pubblici e di culto e dove risiedeva l’aristocrazia locale, e dall’abitato vero e proprio, dove risiedeva gran parte della popolazione. L’abitato peuceta è da identificare verosimilmente con la Thuriae citata da Tito Livio. Dell’abitato peuceta e delle relative necropoli sono giunte testimonianze di grande interesse, custodite nei Musei di Bari, Taranto e Conversano, e resti strutturali di antiche abitazioni, visibili in via Castellana Grotta. Nel Museo Archeologico di Bari si possono ammirare alcuni importanti corredi tombali ed un pregevole cratere attico a figure nere, rinvenuto nel 1932 in via Fiume. Altri reperti sono esposti nel Museo Civico di Conversano. Nel territorio di Turi sono inoltre documentati altri piccoli insediamenti peuceti in località Trisore, presso masseria Moretto e a Frassineto, vicino alla Masseria Ospedale.