Il mondo secondo Monsanto
A Marie-Monique Robin di certo non piacciono gli argomenti comodi. Francese, 25 anni di giornalismo investigativo alle spalle e una resistenza fisica incrollabile, ha firmato libri, reportage e documentari, tra i quali Voleurs d’yeux (Ladri d’occhi) sul traffico di organi per cui ha vinto il prestigioso premio Albert London nel 1995 e Escadrons de la mort, l'école française, sui legami tra servizi segreti d’Oltralpe e dittature argentina e cilena, definito dal Senato francese “miglior documentario dell’anno” nel 2004.
Ma Marie-Monique Robin è anche figlia di contadini, e ci tiene a precisarlo, mentre spiega perché ha deciso di dedicare quattro anni della sua vita a investigare il leader mondiale dell’industria transgenica, ovvero Monsanto, a cui oggi appartiene il 90% degli Ogm – principalmente soia, mais, cotone, colza – coltivati nel mondo. «Mi sono sempre interessata di diritti umani e agricoltura e più recentemente ho iniziato a lavorare sui pericoli che corre la biodiversità: mai come in questo caso le tre questioni sono interconnesse».
Il risultato è Il mondo secondo Monsanto (Arianna Editrice), un libro-inchiesta che ripercorre la storia, denuncia strategie occulte e veri obiettivi della controversa multinazionale. Appena uscito in Italia dopo essere stato tradotto in tredici lingue (l’omonimo documentario su DVD è stato diffuso in 22 paesi), ha scatenato nel giro di un anno, data della sua prima pubblicazione in Francia, un grande dibattito internazionale, ma nessuna reazione ufficiale da parte del colosso biotech se si esclude la creazione di un blog che si limita a negare le tesi del libro: l’ennesimo – e involontario – riconoscimento di attendibilità e serietà del lavoro di Robin.
Clicca qui per leggere l'intervista a Marie-Monique Robin apparsa sul sito di Slow Food Italia.
http://sloweb.slowfood.it/sloweb/ita/dettaglio.lasso?cod=3E6E345B0ce4928709NxO1498347