1° Appuntamento 2010 – Gaudenzia

 

 

                                        

LE VALLATE DELL’AMARONE E IL MONTE VERONESE DI MALGA VENETO

                                     Le diverse espressioni della Valpolicella dal Garda ai Lessini

            Sabato 23 gennaio ore 20.30   Grand Hotel Olimpo – Alberobello (Bari)

                                                           

 

Il grande territorio della Valpolicella è solcato da una serie di vallate che identificano in maniera inequivocabile i vini di appartenenza. Ad ovest il Lago di Garda mitiga le fredde brezze dei Monti Lessini e delle Dolomiti. Più ci si spinge verso est invece il connubio tra collina e montagna diventa determinante con territori più aspri e vulcanici. Ecco dunque la caratterizzazione e la differenziazione degli Amaroni da territorio. Prodotti che portano i markers unici di queste vallate così vicine ma così eterogenee. E’ la Valpolicella dei grandi cru e dei piccoli grandi produttori che hanno segnato la storia dell’enologia mondiale e che, ancora oggi, sta esprimendo realtà nuove di altissimo pregio. Durante il percorso si passerà da aziende prestigiose con prodotti consolidati a realtà rivoluzionarie che hanno cambiato le sorti dell’enologia obsoleta anni settanta ad aziende lungimiranti e nuove che stanno imponendosi nei mercati nazionali ed esteri con qualità e identificabilita’.

Relatore della serata Bernardo Pasquali, giornalista, Premio Internazionale Poggi a Venezia per la sezione Giornalismo e Letteratura Enogastronomica, Coordinatore Veneto della Guida Vini Buoni del Touring Club.

 

                        

                                                     INTERPRETI

 

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 –  Zenato

dalle vigne delle colline di Sant’Ambrogio di Valpolicella

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 Tenuta Lena di Mezzo – Monte del Frà

dalle vigne del cuore della collina di Fumane

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 – Terre di Leone

dalle colline più alte di Marano di Valpolicella

Amarone della Valpolicella Classico DOC Vigneti di Jago 2005 – Domini Veneti – Cantina di Negrar

dal microcru argilloso calcareo Jago della collina di Negrar

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Roccolo Grassi

dal piccolo vulcano spento di San Briccio nella Valle di Mezzane

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Ferragù

dalle preziose colline ciottolose alluvionali di Cellore d’Illasi

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Cà Rugate

dalle terre basaltiche dei piccoli vulcani spenti sottomarini della vallata dell’Alpone

Amarone della Valpolicella Valpantena DOC 2005 – Corte Figaretto

dai calcari della fredda vallata centrale della Valpantena

            

                                         Degustazione di tre diverse malghe

(Con il termine malga si fa riferimento all'insieme dei fattori produttivi fissi e mobili in cui avviene l'attività di monticazione (detta anche transumanza): terreni, fabbricati, attrezzature, animali).

                                                        

                                 Formaggio Monte Veronese di malga Veneto

                                                    (Presidio Slow Food)

 

 

Le malghe dei Cimbri

 

La regione montuosa della Lessinia, a nord di Verona, nel Duecento era una grande riserva disabitata, dove gli abitanti dei paesi vicini portavano a pascolare pecore e capre. Il 5 febbraio 1287 il Vescovo di Verona Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di Cimbri, proveniente dall’Altopiano di Asiago, la possibilità di stanziarsi nel territorio e di utilizzarne le risorse. I Cimbri erano dediti principalmente all’allevamento del bestiame e conoscevano benissimo le tecniche per produrre il formaggio, tant’è che godettero dell’usufrutto di queste terre sino al 1689. La montagna veronese è particolarmente adatta al pascolo: i Lessini sono esposti a mezzogiorno, non hanno grandi pendenze e hanno manti erbosi con un lungo periodo vegetativo che consentono un periodo d’alpeggio più lungo del consueto. È naturale quindi che si sia sviluppata una tradizione casearia legata alla produzione di formaggi vaccini, quasi sempre ottenuti caseificando il latte che aveva già subito una prima scrematura destinata alla produzione del burro. Si univano, qui come altrove sulle Alpi, latte di più mungiture (monte). Il termine “monte” fa probabilmente riferimento alla tecnica di produzione, in cui il latte che veniva cagliato proveniva da più mungiture: con la denominazione “Monte Veronese”, la produzione locale ha ottenuto la Dop nel 1996. La denominazione è stata concessa per due tipologie: a latte intero e d’allevo, entrambi a pasta semicotta. Il formaggio a latte intero è consumato più fresco. Quello d’allevo, invece, è prodotto con latte parzialmente scremato. La stagionatura si protrae per un minimo di 90 giorni, se il formaggio è usato da tavola, e per un minimo di 6 mesi (che possono arrivare anche a 2 anni nello stravecchio) se il formaggio è utilizzato da grattugia. Il peso medio della forma varia da 6 a 9 chili. Il Monte Veronese del Presidio ha una grande attitudine alla stagionatura prolungata, un formaggio adatto a essere consumato a fine pasto.

 

 

 

Il Presidio

 

Fino a pochi anni fa la produzione di Monte Veronese realizzata con il latte di malga non è stata particolarmente valorizzata. Ancora alcuni decenni fa si contavano oltre cento malghe sui Monti Lessini. Oggi sono case per vacanze oppure alpeggi per bovini da carne. Il latte prodotto dalle vacche che pascolano in malga veniva portato nei caseifici a valle e qui, spesso, era miscelato con il latte munto in stalla. Solo una malga ha ancora un laboratorio di caseificazione e produce formaggio esclusivamente con il latte dei pascoli della Lessinia. Se non si valorizza la produzione d’alpeggio si perderà non solo un formaggio di alta qualità ma, poco alla volta, le malghe della montagna veronese saranno abbandonate, mettendo a repentaglio l’ecosistema della montagna. Grazie all’appoggio del Consorzio di tutela del Monte Veronese, un Presidio ha riunito i caseifici e le malghe disponibili a produrre Monte Veronese d’allevo con latte d’alpeggio, distinguibili dalle altre grazie a un marchio (la “M” di malga) apposto a fuoco sullo scalzo della forma, accanto a quello della Dop ma l’obiettivo del Presidio è aumentare in prospettiva i laboratori in malga.

 

 

 

Area di produzione

 

Monti Lessini e Monte Baldo (provincia di Verona).

 

 

Stagionalità

 

La produzione del Monte Veronese del Presidio è legata alla salita in alpeggio delle mandrie e, quindi, deve avvenire nel periodo che va da fine maggio circa fino a settembre. Il formaggio Monte Veronese di malga deve avere una stagionatura minima di 90 giorni.

 

                     

                                                     Info e prenotazioni:

 

              Mariagrazia 339.8206479    Franco 335.6231826    Francesco 336.276041