Slow Food day (Riflessioni)
Slow Food Day
18 giugno 2011
1a Festa nazionale di Slow Food Italia
per i 25 anni di attività
Chiostro di Santa Chiara – Noci
Festa era stata promessa e festa è stata.
Ad iniziare dalla individuazione del luogo nel chiostro di Santa Chiara a Noci, magica cornice, pregevolmente restaurata e resa fruibile, per una felice occasione di condivisione sociale.
E già, perché la festa si fa con la gente e di gente, a incontrare Slow Food (e la concezione globale del cibo lento), ne è venuta davvero tanta.
Ad incominciare dai bambini (primo evento della giornata) a conclusione del percorso didattico orto in condotta effettuato materialmente negli orti scolastici ad hoc realizzati. Loro hanno imparato – nel mangiare – ad usare tutti i cinque sensi (non soltanto il gusto) per conoscere o riconoscere, valutare ed apprezzare i buoni cibi di cui il nostro territorio è generoso. Flora, per non fare nomi, si è spesa in questo incontro in ammirevole sintonia con i bimbi, mostrando di possedere attitudine e speciale capacità di comunicazione davvero spiccate.
Andati via i bambini, la scaletta prevedeva l’aperitivo è ” contadino”
(con i prodotti dei soci produttori delle Comunità del Cibo e dei Presidi Slow Food del territorio) felicemente rappresentato da bruschettine olio e pomodoro, bocconcini di frittata e tranci di mirabile calzone di cipolla; il tutto innaffiato – come si suol dire – con l’ottimo spumante rosé metodo classico della cantina Polvanera, gustato alla temperatura giusta. Parecchia gente si è aggirata intorno ai vassoi: molti del luogo – che le tre preparazioni conoscono dall’infanzia – ma anche turisti (c’erano veneti, austriaci, tedeschi) che hanno brillantemente superato – se mai c’è stata – una iniziale perplessità sulla cipolla.
Questi due eventi hanno fatto volare la mattinata conducendo alla pausa pranzo ed alla chiusura del sito dalle 13.00 alle 15.00.
La piccola tavola della Condotta di Alberobello e Valle d’Itria (e alcuni soci che si sono uniti nel dare una mano per la riuscita della giornata) ha trascorso l’interruzione presso L’antica Locanda ove il suo animatore Pasquale ha ammannito alcune specialità della casa.
Alla ripresa, una commissione si è riunita per valutare le 25 opere presentate al concorso fotografico obiettivo slow sui temi cari a Slow Food. Tutte opere valide e cariche delle motivazioni che l’Associazione promuove. Sono risultati vincitori Alessandro Cartoni cui è andato il primo premio con due opere a pari merito (Colori della Murgia e Ramasola di regina); secondo premio a Domenico Maraglino (Torri gemelle); terzo premio ad Anna Domenica Bianco (Un volto di Terra Madre).
La scaletta è densa di occasioni ma proprio in onore della filosofia Slow non è stata tiranna, al fine di assaporare fino in fondo tutte le occasioni della giornata, ognuna meritevole di attenzione ed interesse.
Si arriva così, in piena serata, al laboratorio di degustazione sensoriale dedicato al Capocollo di Martina Franca, Presidio Slow Food: tra capo e collo.
Prefazione ed illustrazione ormai collaudate di Angelo Costantini, responsabile della Associazione dei produttori dell’ormai rinomato prodotto. Egli ha sapientemente inquadrato la zona geografica del capocollo, le difficoltà superate per l’ottenimento delle deroghe da parte della UE sulle tecniche e sulle procedure ormai storiche che conducono ad un prodotto reperibile a livello nazionale.
Affluenza in crescendo, curiosità tanta. Notevole il successo della proposta di iscrizione a Slow Food a prezzo notevolmente ridotto. Davvero scarsa l’adesione ad un contributo volontario a favore dell’operazione Mille orti in Africa.
Con l’ultimo impegno della giornata ci si avvia alla conclusione in un clima di vera festa paesana: viva viva le nonnette che san fare le orecchiette! La sorpresa è stata davvero grande quando invece di due nonnette si sono accinte ad una “gara” assolutamente bonaria e familiare non due nonnette ma due signore ancor giovani Anna Buono e Anna Franca Rossano. La circostanza ci rassicura sulla sopravvivenza delle antiche arti della preparazione del cibo in casa (la pasta è sicuramente un piatto principe) senza dover fare continuo e stringente ricorso ai luccicanti prodotti che escono dalle nostre pur pregevoli industrie alimentari. È la storia dell’uomo che si tramanda – anche se negli aspetti minimali – operazione i cui risultati non potranno che essere positivi. Anna Franca ha informato gli astanti che è in corso d’opera l’insegnamento ai nipoti della preparazione delle orecchiette. Evviva Anna Franca!
Il primo premio è andato ad Anna Buono, il secondo a Anna Franca Rossano.
Va detto, per inciso, che tutti i premi erano costituiti da prodotti locali e Presidi Slow Food.
Non era peraltro difficile incontrare un’ampia gamma di tali prodotti poiché ogni arcata del chiostro accoglieva una azienda espositrice che – per dovere di cronaca – riporto citandole in senso antiorario:
– Comunità del grano della Valle d’Itria (grano senatore Cappelli)
– Calemone, passata di pomodoro Torre Guaceto
– Cantine Polvanera – Gioia del Colle
– Antica masseria Caroli – Martina Franca
– Salumificio Santoro – Cisternino
– Azienda agricola Angelo Simeone, prodotti caseari – Pezze di Greco
– L’Ape e la Coccinella, azienda agrobiologica – Fasano
– Associazione produttori Capocollo di Martina Franca.
Se dobbiamo valutare il successo dell’iniziativa dall’affluenza, basti pensare che la manifestazione si è protratta ben oltre le 22.00, orario previsto per la chiusura e che – conclusa la gara delle orecchiette – il Chiostro era ancora pieno di gente interessata agli espositori.
Alla prossima occasione, dunque.
Domenico Giannelli
23.06.2011