Les voyageurs du gout

 

 

Cari amici,

voglio raccontarvi brevemente di un magnifico viaggio fatto in compagnia di altri quattro esploratori del gusto, dal 21 al 24 marzo.

La sera del sabato siamo partiti da Bari con un volo low cost da 31 euro ( andata e ritorno ), destinazione Frankfurt-Hahn, nella regione della Mosella, dove siamo stati prelevati dal nostro fratellino Timo Stolben, che ci ha accompagnati in albergo a Briedel, non prima di averci dissetato con  della buona birra tedesca.

L’indomani una sontuosa colazione, rigorosamente salata, nella storica cantina Zum Eulenturm del nonno di Timo, dove abbiamo degustato una grande serie di riesling insieme a fratello Otto ed a sorella Ulrike, che nel frattempo si erano uniti a noi, consolidando ulteriormente il nostro piacevolissimo gemellaggio. Ulrike aveva anche portato una focaccen e due impresentabili preparazioni a base di formaggio, che, a voler essere buoni, puzzavano di vecchie scarpe sportive ultrausate. Quando si dice: è il pensiero che conta…

Con i nostri fratelli moselliani ci siamo recati, verso mezzogiorno, presso la rinomata cantina del Dr. Loosen in Bernkastel, per un sontuoso ma fortemente impegnativo wine tasting: in pratica abbiamo degustato dodici ottimi riesling ed un Muller Turgau. Si può tranquillamente affermare che la fama di cui godono i vini del Dr. Loosen sia ampiamente meritata, così come una volta di più abbiamo potuto sperimentare il senso dell’ospitalità dei nostri amici tedeschi, così vicino al nostro.

 Ma la giornata alcolica dei nostri eroi non era ancora finita, bisognava intraprendere la marcia di avvicinamento all’Abbazia di Orval, meta finale del pellegrinaggio, e bisognava raggiungere il posto ove avremmo trascorso le notti di domenica e lunedì.

Strada facendo abbiamo soddisfatto la nostra fame con delle mega bistecche presso la taverna della brasserie di Achouffe, bevendo dell’ottima birra belga, ed abbiamo visitato la brasserie artisanale Sainte Helen a Ethe, nella regione della Gaume. Qui il nostro amico Eddy Pourtois ci ha fatto capire la differenza tra le birre comuni e quelle artigianali di puro malto, luppolo e rifermentate in bottiglia: altra grande degustazione, altra grande persona !

Nonostante la guida alcolica di Francesco Rinaldi, l’improbabile Tom Tom di Domenico Maraglino ed il sonno profondo di Pino Gianninoto, Gregorio Mongelli e mio, siamo arrivati a destinazione a Villers-Devant-Orval, presso la Guesthouse “ Les Sources du Moulin, gestito amabilmente dagli olandesi Bob e Dani, situato nelle immediate adiacenze di Orval. Inutile dire che si è dormito alla grande: bisognava recuperare forza e lucidità perché l’indomani ci attendeva la douce France, Reims, lo champagne: il sogno di ogni amateur du vin.

Per comprendere appieno la magia dello champagne, il nostro mentore Cesco Rinaldi ha pensato bene di organizzare due visite: una ad un piccolo  produttore artigianale ed una presso una grandissima maison, la Veuve Cliquot Ponsardin.

La mattina del lunedì l’abbiamo trascorsa in cantina e poi in casa di Francis Boulard, attuale titolare dell’azienda Raymond Boulard, burbero all’inizio e alquanto sospettoso dopo che un componente della spedizione si era qualificato come sommelier… Ciò nonostante il vigneron, appartenente come noi alla grande famiglia di Slow Food, ci ha deliziato con una robusta degustazione di ben tredici suoi prodotti, davvero entusiasmanti, caratterizzati da un gusto diverso da quello a cui siamo generalmente abituati, condendo il tutto con delle note tecniche molto interessanti.

Nel pomeriggio, dopo aver fatto fuori qualche baguette, dei dolci tipici ed un po’ di cioccolato artigianale, siamo andati a rendere il dovuto omaggio alla vedova Clicquot Ponsardin.  Che emozione scendere nelle cantine scavate nel gesso, lunghe 24 km, e respirare la storia di Barbe Nicole Ponsardin, vedova di Francois Clicquot, grande esempio di donna manager ante litteram. A lei tutto il movimento vitivinicolo d’oltralpe deve parecchio della sua fama nel mondo. Visita guidata e degustazione ci sono costati 10 euro, e sono stati gli unici soldi spesi nel corso di tutta la spedizione, pasti e pernottamenti esclusi, ovviamente.

In serata tappa a Florenville e cena adeguata alla giornata, cioè tosta.    

La mattina del martedì ci aspettava l’Abbazia cistercense di Orval, una meta agognata dall’estate scorsa, quando alcuni di noi sono diventati ufficialmente Cavalieri della Confrèrie Les Sossons d’Orvaulx: una visita al nuovo monastero, uno sguardo alle vestigia del quartiere abbaziale, un momento di raccoglimento presso la fontana di Matilde di Canossa e poi tutti in brasserie, a scoprire come nasce questa splendida birra trappista. E poi tutti a bere… Grande ospitalità anche qui.

Giusto il tempo di gradire due imponenti wurstel con senape ed era già tempo di ripartire; in aeroporto è venuta a salutarci sorella Ulrike, gentile e garbata come sempre.

Che dire, sono stati tre giorni fantastici, vissuti con la spensieratezza tipica dei ragazzi che sentiamo ancora di essere, conoscendo gente fantastica e gustando prodotti unici, assecondando in tutto e per tutto gli insegnamenti di Zio Carlin.

Alla prossima allora, e se qualcuno dovesse decidere di provare a ripercorrere il nostro itinerario, sappia che potrà contare sulla nostra più totale collaborazione.

 

Giancarlo Granaldi