Assemblea Nazionale delle Condotte
DISCORSO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “UN PIATTO PER TERRA MADRE” ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE CONDOTTE. Fiumicino 21/03/2009
Buongiorno a tutti, sono Adele Ninni e faccio parte della Piccola Tavola della Condotta Slow Food Alberobello e Valle d’Itria.
Dieci anni fa, quando mi sono associata a Slow food, non avrei mai pensato che oggi mi sarei trovata di fronte al nostro indiscusso Maestro Carlo Petrini, al nostro presidente Roberto Burdese ed ad una così nutrita platea, per parlare di un progetto a cui io e tutti i componenti della mia condotta, teniamo particolarmente, un progetto importante legato a TERRA MADRE.
TERRA MADRE oggi è il cuore pulsante della nostra Associazione.
TERRA MADRE ha dato una svolta ed ha conferito identità e dignità a questa Associazione.
TERRA MADRE ha unito tanti tasselli di un grande mosaico fatto di piccoli produttori ed allevatori, di cuochi, di istituzioni e persone comuni. Ha accomunato tutti con l’unico grande intento di preservare la BIODIVERSITA’ del cibo, un cibo che sia BUONO, PULITO e GIUSTO, tre semplici parole che racchiudono un significato profondo.
In occasione dell’ultima raccolta di fondi da devolvere a TERRA MADRE, come tutte le condotte ci siamo organizzati, ma abbiamo deciso di non fare il solito, anonimo pranzo. Conoscendo l’enorme sensibilità e disponibilità dei cuochi di quattro osterie presenti nella nostra condotta, abbiamo fatto quattro pranzi che si sono svolti, contemporaneamente nei quattro ristoranti. Tirando un po’ le somme della giornata e sull’onda delle sensazioni e delle emozioni provate da ognuno di noi, ci siamo resi conto che TERRA MADRE non poteva e non doveva essere per noi un giorno ogni due anni. Così è nato IL PIATTO PER TERRA MADRE.
Quattro fantastici soci ristoratori della condotta, insieme, hanno ideato un piatto che rappresentasse il nostro territorio e che fosse presente, sempre, ogni giorno, nel menù delle loro osterie.
Il piatto è composto da diversi elementi.
I cavatellucci di grano Senatore Cappelli, una varietà quasi del tutto accantonata a causa della sua bassa resa produttiva.
Il purè di fave bianche, emblema della nostra cucina povera contadina.
I due presidi Slow Food presenti nel nostro territorio ovvero la CIPOLLA ROSSA DI ACQUAVIVA DELLE FONTI ed il CAPOCOLLO DI MARTINA FRANCA.
I pomodorini appesi come è tradizione in Puglia in modo da farli durare tutto l’anno.
Un tocco finale di olio extra vergine di oliva.
Tanti ingredienti estremamente semplici che si uniscono a creare una straordinaria armonia.
La cosa più bella è che tutte queste materie prime fanno solo pochi chilometri dal luogo di produzione a quello di consumo, ma soprattutto che portano impressa la faccia di chi con fatica, ma con straordinaria passione, li ha prodotti, tutti soci della nostra condotta, la nostra comunità del cibo. Una piccola comunità che porge la mano ad altre piccole comunità sparse in tutto il mondo.
Per dare la giusta cornice a questo quadro già di per sé molto bello abbiamo deciso di creare, materialmente, anche il piatto, di ceramica come è tradizione dalle nostre parti dove da secoli fantastici artigiani trasformano la creta informe in bellissime opere d’arte. Il piatto porta il logo di TERRA MADRE , della condotta e dell’osteria ed alla fine del pranzo, resta a chi ha avuto il piacere e la curiosità di ordinarlo come ricordo del suo piccolo, ma grande contributo. Naturalmente tutto il ricavato sarà devoluto alla fondazione di TERRA MADRE.
Penso che ognuno di noi dovrebbe riappropriarsi della propria identità di socio, perché essere socio Slow Food non deve essere una moda o un passatempo durante il quale si mangia anche bene.
La nostra deve essere una CONVIVIALITA’ CONSAPEVOLE.
Prima di chiudere permettetemi di ringraziare Carlo Petrini per essere stato un faro luminoso e per averci indicato una strada da percorrere, permettendo così ad ognuno di noi di dare un piccolo contributo alla salvezza del pianeta.
Ringrazio il nostro presidente Roberto Burdese che, nonostante la sua giovane età ha saputo ricevere un’eredità importante ed ha saputo guidarci saggiamente fino a qui.
Infine permettetemi di fare un ringraziamento particolare al mio fiduciario Francesco Biasi, che ha creduto fermamente, sin dall’inizio, in questo progetto e che da sempre ha avuto la capacità di vedere un po’ più avanti di tutti. A lui il grande merito di aver creato un bellissimo gruppo, molto unito, perché la sua più grande dote è quella di stare dietro le quinte valorizzando le capacità di ognuno di noi.
Vi saluto dicendo: noi ci crediamo in questo progetto,spero che da oggi ci crediate anche voi.
Grazie a tutti.