Report Condotta Valli Orobiche
ALBEROBELLO & VALLE D’ITRIA: LO SLOW COST DEL GEMELLAGGIO
(Dal sito Slow Food Valli Orobiche)
Entusiasmanti il viaggio ad Alberobello, l’accoglienza della Condotta di Alberobello e Valle D’Itria e la gentilezza dei suoi esponenti!
Dopo mesi di attesa, lo Slow Cost prevedeva una prenotazione in gennaio per avere il costo del viaggio il più basso possibile, finalmente si parte!
Ritrovo in ritardo, Oliviero ha stabilito un orario troppo vicino all’orario di partenza, non sa che a quell’ora partono da Orio almeno venti voli, così grande coda per il controllo di polizia, si arriva sull’aereo strapieno, non si trova posto nelle cappelliere per le valige…
A Bari grande accoglienza di Francesco Rinaldi, dottore in lettere, archeologo esponente di spicco della Piccola Tavola della Condotta, perennemente con il sigaro in bocca. Ci accompagna subito a Gioia del Colle per visitare il caseificio industriale, ma con lavorazioni ancora artigianali, dove si producono mozzarelle, burrate, ricotta e scamorze: il Caseificio Capurso con marchio Gioiella.
Ci accoglie la gentilissima quanto carinissima signora Annetta Netti, che, dopo averci fatto indossare le regolamentari vestimenta per il rispetto delle norme igieniche, ci accompagna con spiegazioni chiarissime e esaurienti.
Io credevo che questo settore fosse di competenza delle donne, invece con mia grande meraviglia, noto che i lavoranti dell’azienda, che manualmente lavorano il latte, manipolano le cagliate, sfilacciano la pasta filata e producono i formaggi, sono assolutamente tutti uomini. Intanto ci ha raggiunto il Fiduciario della Condotta Francesco Biasi.
Ci muoviamo nei vari settori di produzione e al termine ci innondano di prodotti da degustare alla prossima tappa del nostro tour de force: la Cantina Polvanera, accolti da Filippo Cassano e signora.
Un maestosa cantina scavata nella roccia (sapevamo che sotto 10-15 centimetri di terra tutta la Puglia o quasi è rocciosa, ma rimaniamo comunque colpiti) nella quale si affinano i vini dell’Azienda. Vini importanti a base del vitigno principe del luogo: il Primitivo di Gioia del Colle. www.polvanera.altervista.org/home.html
Niente degustazioni tecniche, ma assaggi personali di tutti i vini della Cantina, dei quali il 17 è un vino da urlo, pluripremiato sia con il sole di Veronelli che con i 3 bicchieri del Gambero, in abbinamento con i formaggi freschi del caseificio, non particolarmente adatti per l’abbinamento con questi vini importanti. Solo un Fiano Minutolo, bianco molto profumato e minerale che ricorda i Riesling tedeschi, si adatta. Con i formaggi, anche il Capocollo di Martina Franca, presidio Slow Food. Spaghettata finale e visita ai vigneti. Particolarmente interessate un vigneto ad alberello di 80 anni dal quale si ricavava il vino principale dell’azienda, con una resa di 300 grammi d’uva per ceppo!
Percorriamo la Valle d’Itria e, dopo una veloce vista al Centro Storico di Martina Franca, elegantissimo e ben tenuto, si corre a Castellaneta Marina, sul mare Jonio, dove si celebrerà la cena del Gemellaggio, nell’agriturismo di Donna Clementina “delizioso agriturismo in agro… un posto davvero magico un concentrato di tranquillità, serenità e di buone maniere, caratteristiche peculiari della Famiglia Mastrangelo….” (da slowfoodalberobello.it)
Inizia il balletto della cena ufficiale, lunga, golosa, intrigante, suggestiva, succulenta, lunga e slow slow slow…., con il Fiduciario in perfetta divisa da cuoco e bandana nera in testa che, ai fornelli, si è cimentato con grande abilità.
Si incomincia con latticini di masseria, capocollo di Martina Franca, focacce alla barese lampascioni e melanzane sott’olio. Orecchiette e cime di rape, Terra Madre (piatto innovativo inventato dalla Condotta con la collaborazione di cinque cuochi delle Osterie della Guida con i Cavatelli da farine da grano duro della varietà Senatore Capelli, pomodoro a grappolo, il tutto su letto di purea di fave. Questo piatto viene venduto dalle Osterie, a chi lo consuma viene dato un piatto di terracotta, sul tipo del Buon Ricordo ed il ricavato va a finanziare Terra Madre), agnello con patate e lampascioni al forno, rigorosamente a legna, dato il periodo pasquale. Piatto grandioso!
Qui si inseriscono i formaggi bergamaschi selezionati dal nostro Oliviero: Bitto, Stachitund, stracchini all’antica, taleggi, e ancora blu di bufala, quattro chèvre de La via lattea.
All fine dolci di vario tipo, dalle torte d’arancio ai dolcetti di mandorle.
Con tutti i piatti libagioni a non finire, iniziando da uno Spumante Metodo Classico da Riesling Tedesco, a Metodo classico da Primitivo di Polvanera ed a seguire i vari vini dell’Azienda
Il tempo passa…. Si fa sempre più tardi…. E quando finiamo ci accorgiamo che, con l’avvento dell’ora legale dormiremo pochissimo!
E l’indomani sarà una seconda giornata campale!
Giornata bellissima e limpidissima, dalle nostre camere si vedono i Monti del Pollino ed addirittura i monti della Calabria.
Si parte per la Masseria Mansueto, che produce formaggi artigianali, con il proprio latte ed ancora completamente a mano.
Siccome arriviamo tardi, la cagliata è già rotta, si lavora a mano la mozzarella. Pasquina chiede se un volontario e Bita, come con Marco Fustitnoni dello stracchino, si propone subito lavora sia la mozzarella che il provolone, poi aiuta a raccogliere la ricotta affiorante dal pentolone!
Eccezionali questi prodotti! Tutti ne approfittano per metterne un po’ in valigia.
Ai trulli! Affascinanti e bianchissimi nella splendente giornata di sole.
All’ora di pranzo pronti all’ Osteria L’Aratro, chiocciolata della Guida delle Osterie. Menu preparato dai nostri ospiti che prevede l’assaggio dei molteplici piatti pugliesi.
Gli antipasti: focaccine di verdure, la pizza barese, involtini di trippa, sformatini di mozzarella e spinaci……, tre primi: cavterlli. orecchiette integrali con pomodoro e cacioricotta, orecchiette al ragù pugliese, il Fornello di secondo: spiedi di salsiccia, agnello e bombetta (eccezionali involtini di capocollo). Infine i dolci: un semifreddo al latte di mandorle particolarmente fragrante e dolcetti di mandorle. Tutto innaffiato con un Negroamaro delle Murge potente ma di grande beva.
Completato il giro dei trulli, si torna a Bari per prepararci al rientro. Ma qui la sorpresa: il nostro grande Francesco, archeologo, ha ottenuto da custode della Cattedrale di Bari di farci visitare gli scavi sotterranei (eseguiti peraltro da lui) dai quali è emersa sia una precedente chiesa paleocristiana, sia una cappella bizantina.
Uno spettacolo bellissimo… una chiesa sotterranea completa con un restauro perfetto ed una illuminazione che mette ancor più in risalto il bianco della pietra di Trani, con mosaici di pavimento a disegni geometrici ed iscrizioni latine. Infine una cappella bizantina molto ben restaurata che si fa leggere immediatamente la vita e la liturgia dei primi cristiani.
Non poteva mancare un saluto al San Nicola ed una passeggiata sulle mura di Bari e poi il ritorno: stanchissimi, ma felici. Proprio uno “slow cost”, tanti eventi, ma ritmi giusti, senza affanno e con la possibilità di meditare e di attivare grandi amicizie.
Un grande ringraziamento a tutta la Condotta di Alberobello & Valle d’Itria, a cominciare dal Fiduciario, alle sue donne: Adele, Flora, Mimma e Maria Grazia, ai suoi colleghi Nico e Franco, a Pinuccio che ci ha sopportato ad Alberobello ed infine Francesco che non ci ha abbandonato mai e ci ha impreziosito con la sua sorpresa finale.
Grande grazie anche al nostro Oliviero, che ha perfettamente organizzato il viaggio, selezionato i formaggi bergamaschi da urlo e per aver “guidato” per il gruppo.
Silvio
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