Slow Wine 2011
"SLOW WINE 2011", la prima Guida dei vini firmata esclusivamente da Slow Food Editore, è stata presentata da Slow Food Puglia domenica 5 dicembre, presso l'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB) a Valenzano. Il progetto vino di Slow Food, il cui battesimo ufficiale si è svolto a ottobre a Torino, durante il Salone del Gusto, sta svolgendo il suo viaggio di presentazione attraverso le regioni d’Italia “per incontrare i lettori, gli appassionati e i produttori. Una vera e propria sfida che Slow Food ha intrapreso, dopo il divorzio due anni fa con Gambero Rosso, sotto l’impulso di “Terra Madre”, la grande assemblea delle comunità del cibo. Si tratta, infatti di una nuova avventura editoriale, che il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese ha definito come un ritorno alle origini, puntando di nuovo sulla terra e sui suoi protagonisti. Con questo progetto, l’Associazione “ha ritrovato pienamente la passione per il vino (mondo dal quale è partita), passione che sembrava essersi appannata, negli scorsi anni”. Il rinnovato entusiasmo che Slow Wine esprime, ha spiegato Burdese, ha una valenza che investe tutti i progetti vecchi e nuovi dell’Associazione, nonché quello più ampio politico e culturale. La stessa ottica, ad esempio, ha richiesto la riedizione (riveduta e ampliata) di due storici lavori: quello sui Vitigni d’Italia e Il Piacere del vino. Con Slow Wine l’Associazione vuole rimettersi dalla parte dei lettori, e dei suoi associati in particolare, informandoli affinché le loro scelte siano più consapevoli. Ma vuole pure, ha detto Burdese: “affrontare l’altra grande sfida, quella nei confronti dei produttori e della intera filiera: contribuire alla determinazione del cambiamento, dell’uscita dalla crisi”. I percorsi futuri, ha concluso il Presidente, sono negli elementi di valore che emergono dalla lettura che la guida fa del mondo del vino, mondo che altro non è che una delle facce dell’agricoltura, settore che “sebbene sia fuori dei tavoli della politica, visto che determina il nostro benessere, la qualità della nostra vita, deve tornare al centro di essa”. Ma andiamo a sfogliare il corposo ma maneggevole testo. Subito salta all’occhio che non ci sono voti, bicchieri, grappoli o stelle varie a valutare i vini, ma ci sono soprattutto le descrizioni delle aziende che producono vino, delle persone che lavorano e della loro terra. Come ha spiegato Fabio Giavedoni, curatore della guida insieme a Giancarlo Gariglio, “Vita-vigne- vini”, infatti, è il sottotitolo di Slow Wine 2011, che appunto apporta una sostanziale novità rispetto alle tante guide già esistenti: più di 200 collaboratori hanno raccontato la storia dei produttori e delle vigne, non solo del vino. Sono state scovate realtà produttive interessantissime anche pressoché sconosciute, sono state visitate 2100 cantine, recensite 1850, degustati 21.000 vini e 8.400 sono stati raccontati. Ben 56 cartine arricchiscono le pagine di Slow Wine 2011, per aiutare il lettore nella comprensione dei territori vitivinicoli italiani. Perché questo è certamente un progetto di forte valorizzazione dei territori, della loro ricchezza di vitigni autoctoni e delle differenze pedoclimatiche, ma che vuole sottolineare anche l’importanza del fattore umano: solo grazie alla sapienza, al lavoro ed alla passione degli uomini, un territorio può esprimersi al meglio. Nella bottiglia c’è la storia di donne e uomini, di vigne e di cantine, di uve e di vini. Non è sufficiente un giudizio sui vini a spiegare tutto questo, Slow Wine da una chiave di lettura su ogni singola azienda recensita. Giavedoni ha poi spiegato i criteri con cui sono state indicate, dal punto di vista grafico, le aziende e i vini che si sono distinti per adesione ai valori della filosofia Slow Food (chiocciola), per la qualità organolettica (bottiglia) e per il l’eccellente rapporto qualità/prezzo (euro). Per la Puglia, sono state descritte 68 aziende, come ha spiegato Francesco Muci, coordinatore regionale insieme a Duccio Armenio, grazie alla collaborazione di una squadra di 13 persone che hanno scandagliato le aziende vitivinicole della Regione, in tempi piuttosto ristretti, con le difficoltà dovute al fatto che era un progetto del tutto nuovo, ma portando a casa un’esperienza assolutamente indimenticabile. La presentazione è stata seguita dalla degustazione della gran parte delle aziende pugliesi recensite, accompagnata da pani e focacce provenienti da tutte le zone della regione. Presente anche il delizioso pane prodotto con farina di grano duro “Senatore Cappelli” della Comunità del grano della Valle d’Itria, trasformato dall’Azienda Agricola Aglio Poltri di Noci e acquistabile nella bottega di Marino Notarnicola “Da Marino” in Via Cavour a Noci, che lo ha gentilmente offerto per la manifestazione.
Flora Saponari