31 agosto 2010 Riflessioni sull’evento “Il Panino Divino”
Vi trasmetto un pezzo intitolato "RIFLESSIONI DI UN ASPIRANTE CONSUMATORE DEL PANINO DIVINO". Si tratta della mia testimonianza circa un evento segnalato da Slow Food con e-mail dell' 11 agosto scorso e realizzatosi il 17 agosto scorso presso la Vineria Ristorante Barsento in Noci.
Tanto vi comunico e allego ad ogni buon fine informativo e divulgativo, nell'ambito del "Filo diretto- OPINIONI E SUGGERIMENTI" del sito della Condotta Slow Food Alberobello e Valle d'Itria.
Cordialissimi saluti.
José Mottola
RIFLESSIONI DI UN ASPIRANTE CONSUMATORE DEL “PANINO DIVINO” I vini di Cantine Barsento incontrano in uno speciale menù dedicato al "panino", la fantasia del Maestro Salumiere Marino Notarnicola>. Invitante, l’esordio della presentazione dell’evento segnalato – solo segnalato – dalla Condotta Slow Food di Alberobello e Valle d’Itria con e-mail dell’11 agosto e contemplante un succulento menù comprensivo di quattro antipasti, panino con primo, panino con secondo, pane con frutta e pane con dessert: il tutto al prezzo di € 20,00, da pagarsi direttamente al ristorante organizzatore dell’evento, come si apprende poi dalla prenotazione telefonica effettuata presso il ristoratore stesso. Arrivato in loco la sera del 17 agosto, una prima simpatica sorpresa: in cambio dei venti euro netti anticipati, l’avventore riceve un marsupio con un calice da sagra come ricevuta pagamento e oggetto necessario per la degustazione dei vini della casa; per mangiare, invece, basterebbe trovar posto intorno a tavoli spartani, magari posando un effetto personale sulla sedia per conservarlo. Naturalmente, si può mangiare in piedi, anche se non è propriamente slow. L’attesa è lunga per tutti i convenuti, dai tanti forestieri al sindaco di Noci “Paese dell’enogastronomia”. Epperò, non appena compaiono in sala gli antipasti, questi, anziché essere convogliati verso ciascun ospite pagante, vengono deposti dal personale su un unico tavolo lungo, subito assalito come una bancarella di sagra da avanguardie fameliche: i meno propensi a sgomitare, rimangono a bocca asciutta. Sull’esperienza del primo arrembaggio da baraccone, c’è da aspettarsi che il ristoratore disponga un ordinato smistamento delle successive portate a ciascun avventore. Purtroppo per i meno lesti – i più slow, insomma -, la musica non cambia: assai difficilmente riesce a mettere qualcosa sotto i denti, chi non sgomita. In compenso, si può alzare il gomito a volontà, visionando la fatica eroica dell’ineccepibile produttore e maestro salumiere Marino. Una cosa poco slow, insomma. E al prezzo di venti euro netti pagati in anticipo senza garanzia di effettiva consumazione, il che sembra in palese contrasto con il terzo elemento del trinomio fondativo di SLOW FOOD: BUONO-PULITO-GIUSTO. Peraltro, l’evento sulla stampa locale risulta “patrocinato dalla sede territoriale di Slow Food” (Il panino per un menù divino, in Nocigazzettino, settembre 2010, pag.4), benché la Condotta Slow Food di Alberobello e Valle d’Itria abbia soltanto segnalato l’evento, senza alcuna corresponsabilità progettuale, organizzativa e logistica.