Gemellaggio con la condotta Valli Orobiche

 

Alberobello, 22 marzo 2010

 

Per smentire quanti, rosi dall’invidia, continuano ad affermare che i Pendolari del Gusto siano soltanto dei vitelloni dediti alla crapula ed al bere, eccoci qui a commentare un bellissimo evento che possiamo senz’altro considerare come conseguenza diretta di una delle nostre più riuscite zingarate: la gita nel bergamasco dello scorso 7 novembre. Se non fossimo andati in avanscoperta a sondare il terreno ed a stabilire un contatto con la Condotta Slow Food Valli Orobiche, non avremmo conosciuto Oliviero Manzoni e Doriana Offredi e loro non sarebbero venuti da noi, unitamente ad un gruppo di simpatici amici e ad un quantitativo industriale di strepitosi formaggi. Volo RyanAir, naturalmente, scalo a Bari e partenza per Gioia del Colle: visita al Caseificio Capurso ( un sentito grazie ad Annetta Netti e consorte per la consueta gentile e generosa ospitalità) ed alla Cantina Polvanera, dall’amico Filippo Cassano, per una visita con degustazione e utilizzo del cestino da viaggio caseario amorevolmente preparato in precedenza. Giretto turistico in Valle d’Itria ed appuntamento per la cena da Donna Clementina, delizioso agriturismo in agro di Castellaneta Marina, un posto davvero magico, un concentrato di tranquillità, serenità e buone maniere, caratteristiche peculiari della famiglia Mastrangelo. Ai fornelli, tra gli altri, un giovane cuoco emergente: Francesco Biasi, il multiforme ed estroso fiduciario della nostra condotta. Al servizio in sala una brigata di altissimo livello: Adele, Nico, Flora, Gregorio, Franco, Mimma e naturalmente Maria Grazia, la padrona di casa. Abbiamo proposto ai nostri amici bergamaschi un sontuoso antipasto di latticini di masseria, capocollo di Martina Franca, focacce alla barese, lampascioni e melanzane sottolio. Poi orecchiette e cime di rape ed il nostro piatto forte, i cavatellucci Terra Madre, orgoglio della nostra comunità. Per dare una indicazione ancora più completa del nostro territorio, lo chef ha preparato un grande classico: la teglia di agnello patate e lampascioni al forno, rigorosamente a legna. Un piatto davvero spettacolare, da vero professionista. A questo punto la palla è passata agli amici orobici, che hanno calato il carico da undici: una batteria di formaggi delle loro valli, fatti come Dio comanda e Slow Food asseconda. Bitto, taleggio e stachitund come se piovesse, adeguatamente accompagnati dai vini della cantina Polvanera. Proprio quello che ci voleva per introdurre le festività pasquali… Due dolci per finire e poi tutti a nanna alle due, più che altro per agevolare l’entrata dell’ora legale. Per la domenica gli abbiamo riservato: visita alla masseria Mansueto con degustazione di latticini e formaggi prodotti amorevolmente dalla signora Pasquina, pranzo presso il ristorante L’Aratro ad Alberobello con annessa visita della zona trulli ed infine tour guidato della città di Bari con il nostro, sempre disponibile , Francesco Cicerone Rinaldi.   Quanto ci piacciono questi gemellaggi !

Giancarlo Granaldi

Clicca qui per le foto dell'evento.

Condotta Valli Orobiche

 

Alberobello, 22 marzo 2010

Per smentire quanti, rosi dall’invidia, continuano ad affermare che i Pendolari del Gusto siano soltanto dei vitelloni dediti alla crapula ed al bere, eccoci qui a commentare un bellissimo evento che possiamo senz’altro considerare come conseguenza diretta di una delle nostre più riuscite zingarate: la gita nel bergamasco dello scorso 7 novembre. Se non fossimo andati in avanscoperta a sondare il terreno ed a stabilire un contatto con la Condotta Slow Food Valli Orobiche, non avremmo conosciuto Oliviero Manzoni e Doriana Offredi e loro non sarebbero venuti da noi, unitamente ad un gruppo di simpatici amici e ad un quantitativo industriale di strepitosi formaggi. Volo RyanAir, naturalmente, scalo a Bari e partenza per Gioia del Colle: visita al Caseificio Capurso ( un sentito grazie ad Annetta Netti e consorte per la consueta gentile e generosa ospitalità) ed alla Cantina Polvanera, dall’amico Filippo Cassano, per una visita con degustazione e utilizzo del cestino da viaggio caseario amorevolmente preparato in precedenza. Giretto turistico in Valle d’Itria ed appuntamento per la cena da Donna Clementina, delizioso agriturismo in agro di Castellaneta Marina, un posto davvero magico, un concentrato di tranquillità, serenità e buone maniere, caratteristiche peculiari della famiglia Mastrangelo. Ai fornelli, tra gli altri, un giovane cuoco emergente: Francesco Biasi, il multiforme ed estroso fiduciario della nostra condotta. Al servizio in sala una brigata di altissimo livello: Adele, Nico, Flora, Gregorio, Franco, Mimma e naturalmente Maria Grazia, la padrona di casa. Abbiamo proposto ai nostri amici bergamaschi un sontuoso antipasto di latticini di masseria, capocollo di Martina Franca, focacce alla barese, lampascioni e melanzane sottolio. Poi orecchiette e cime di rape ed il nostro piatto forte, i cavatellucci Terra Madre, orgoglio della nostra comunità. Per dare una indicazione ancora più completa del nostro territorio, lo chef ha preparato un grande classico: la teglia di agnello patate e lampascioni al forno, rigorosamente a legna. Un piatto davvero spettacolare, da vero professionista. A questo punto la palla è passata agli amici orobici, che hanno calato il carico da undici: una batteria di formaggi delle loro valli, fatti come Dio comanda e Slow Food asseconda. Bitto, taleggio e stachitund come se piovesse, adeguatamente accompagnati dai vini della cantina Polvanera. Proprio quello che ci voleva per introdurre le festività pasquali… Due dolci per finire e poi tutti a nanna alle due, più che altro per agevolare l’entrata dell’ora legale. Per la domenica gli abbiamo riservato: visita alla masseria Mansueto con degustazione di latticini e formaggi prodotti amorevolmente dalla signora Pasquina, pranzo presso il ristorante L’Aratro ad Alberobello con annessa visita della zona trulli ed infine tour guidato della città di Bari con il nostro, sempre disponibile , Francesco Cicerone Rinaldi.   Quanto ci piacciono questi gemellaggi !

Giancarlo Granaldi

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Di nuovo a Sanpa

 

13 aprile 2008 – 14 marzo 2010

Di nuovo a Sanpa, di nuovo a casa…

Dopo quasi due anni la nostra condotta torna in massa a San Patrignano, a preparare un pranzo tipicamente pugliese per i nostri amici della comunità. Cambia il protagonista principale: stavolta l’incosciente di turno è Antonella Scatigna, matron de “La Taverna del Duca” di Locorotondo, non nuova ad exploits di questo genere. A darle una mano il solito, mitico Domenico Laera titolare del ristorante “L’Aratro” di Alberobello, un uomo che a San Patrignano ha davvero lasciato un segno indelebile. Sono direttamente coinvolti alcuni  amici produttori, sempre a noi vicini e sensibili ai richiami del cuore:

il salumificio Giuseppe Santoro di Cisternino (BR) con il suo Capocollo di Martina Franca

il caseificio Palazzo di Putignano (BA) con le sue mozzarelle

il pastificio De Carolis di Monopoli (BA) con i suoi cavatellucci

i vini Accademia dei Racemi di Manduria di Gregory Perrucci

Il servizio sarà ovviamente curato dai volontari della piccola tavola e da qualche altro amico che ha voluto unirsi a noi in questa giornata che si preannuncia, come l’altra volta, indimenticabile.

Eccovi il menù:

Antipasti

Capocollo di Martina Franca

Mozzarella fior di latte

Frittatina di melanzane

Polpettine “Antonella”

Focaccia Pugliese

 

Primi

Tiella alla Barese (patate, riso e cozze)

Cavatellucci “Terra Madre”

 

Secondo

Agnello in pignata

 

Dessert

Pere alla riduzione di vino Primitivo

 

Favole in…cucina

 

"Favole… in cucina," è scritto insieme alla pediatra e dietologa Margherita Caroli ed ha le simpatiche illustrazioni di Simona Carelli

Questo libro, oltre a raccogliere 16 piacevolissime storie,  in cui il cibo è protagonista, si propone come uno strumento per genitori e educatori in senso più ampio per favorire una corretta alimentazione e stimolare il bambino ad ampliare il suo 'vocabolario alimentare' verso cibi sani e completi.

Infatti ogni favola ha un particolare tipo di cibo come protagonista personificato (l'oliva e l'olio, il panino mortadella e provolone, le verdure del minestrone, Madama Cioccolata e Madama Marmellata… ) e il suo carattere, il suo stesso nome e le vicende in cui incorre tendono ad insegnare al piccolo lettore le sue proprietà positive.

Alla fine, ogni favola è corredata da una scheda che riporta informazioni nutrizionali, fatti noti e meno noti sulle proprietà di ciascun cibo, sfatando anche falsi miti su certi alimenti (non è vero che il riso fa ingrassare meno della pasta!).

Il tutto si conclude rivolgendosi ai genitori od agli educatori in senso più ampio, con alcune riflessioni sugli stimoli che possono essere offerti al bambino renitente e gli errori più comuni in cui si cade nell'imporre un cibo o lusingarne il consumo.

 

Massimo Brambilla e Monica Lasorella

 

Favole in… cucina

Autrici Bianca Tragni – Margherita Caroli

Prezzo di copertina: 20,00 Euro

Illustrato | 200 pagine | Palomar di Alternative | 2008

Il cibo dei morti

 

In questo saggio, di cui colpisce l'ampio arco tematico trattato, si parla del ruolo del cibo nel rapporto tra vivi e morti

coprendo la tradizione popolare, gli usi storici,  i luoghi geografici, e la sua valenza antropologica e teologica.

L'autrice parte da un suo ricordo di bambina: la nonna che prepara il grano dei morti, un gesto con il quale trasmette non solo una ricetta,

ma anche un atto di 'pietas' verso i morti (il sollievo che si pensava desse alle anime purganti), e mediante  la condivisione del dolce con i vicini, compie un atto di consolidamento dei legami sociali.

Nella ritualità il cibo diventa non solo sostentamento in un momento di sconforto, ma anche legame tra i vivi che restano, tra vivi e morti, celebrazione e rituale apotropaico; la condivisione del lutto e nello stesso tempo della sua mitigazione, fa sì che mentre si mangia e si racconta, si sciolga il nodo duro e silenzioso del dolore

Da qui, si parte per parlare del cibo tradizionale dei morti nella sua diffusione nazionale, della sua simbologia, della sua valenza nei banchetti funebri, e del simbolo che esso incarna nella storia e nelle religioni. E si arriva alla individuazione dei meccanismi che nei giorni nostri lascia solo l'individuo di fronte ad una morte nascosta che è difficile da accettare. Così nascono negazioni e succedanei che, a volte molto piacevoli, diventano vere icone globali come la famosa Nutella.

 

 

Massimo Brambilla e Monica Lasorella

 

Il cibo dei morti

Autrice Bianca Tragni

Prezzo di copertina: 12,00 Euro

Brossura | 224 pagine | Palomar di Alternative | 2006

La striscia di Giancarlo Granaldi

 

Noci, 21 febbraio 2010

Tanto tuonò che piovve ! Erano almeno tre anni che i valorosi Maraglino e Granaldi tentavano con tutte le forze di organizzare questo singolare evento, un pranzo basato sui piatti descritti ( e gustati ) nelle suggestive pagine scritte da Andrea Camilleri. Non solo Montalbano ed il suo risaputo “pititto lupigno”, ma anche gli altri personaggi dei romanzi di ambientazione siciliana si difendono bene a tavola, come noi del resto…   L’idea c’era, la sfacciataggine ed il coraggio non ci sono mai mancati, bisognava trovare il cuoco ed una adeguata struttura: come non pensare al nostro amico Natale Martucci ed al suo Falco Pellegrino ? Natale ha raccolto la sfida con coraggio e maestria ed ha sfoderato una prestazione da Oscar: arancini, caponata, sarde a beccafico, pasta al nero di seppia, pasta’ncasciata alla messinese, costi ‘mbriachi e cassata. Il tutto accompagnato dai grandi vini siciliani provenienti da Sciacca della cantina Puleo.

In verità sembrava di trovarsi proprio a Vigata, presso la trattoria del mitico Calogero, e non a Noci: ad avvalorare questa sensazione i pezzi musicali scelti dal buon Domenico e, soprattutto la lettura di alcuni  brani fatta dalla asimmetrica ma non per questo meno riuscita coppia formata da Loulou de Montparnasse da Gioia del Colle ed il Cav. Gran. Uff. Lup. Mann. Massimo Brambilla da Arcore, nota località balneare in provincia di Montelusa…

Che dire ? E’ stato davvero piacevole esserci, mangiare bene, bere bene, in piacevole compagnia, come piace a noi. Tutto davvero ottimo, sono stati concessi numerosi bis, come si conviene nelle grandi esecuzioni, e quella caponatina non aveva davvero nulla da invidiare a quella della cammarera Adelina….

Alla prossima , amici della nostra Condotta.

 

Giancarlo Granaldi

Comunicato – A tavola con Andrea Camilleri

 

Noci, 21 febbraio 2010

Tanto tuonò che piovve ! Erano almeno tre anni che i valorosi Maraglino e Granaldi tentavano con tutte le forze di organizzare questo singolare evento, un pranzo basato sui piatti descritti ( e gustati ) nelle suggestive pagine scritte da Andrea Camilleri. Non solo Montalbano ed il suo risaputo “pititto lupigno”, ma anche gli altri personaggi dei romanzi di ambientazione siciliana si difendono bene a tavola, come noi del resto…   L’idea c’era, la sfacciataggine ed il coraggio non ci sono mai mancati, bisognava trovare il cuoco ed una adeguata struttura: come non pensare al nostro amico Natale Martucci ed al suo Falco Pellegrino ? Natale ha raccolto la sfida con coraggio e maestria ed ha sfoderato una prestazione da Oscar: arancini, caponata, sarde a beccafico, pasta al nero di seppia, pasta’ncasciata alla messinese, costi ‘mbriachi e cassata. Il tutto accompagnato dai grandi vini siciliani provenienti da Sciacca della cantina Puleo.

In verità sembrava di trovarsi proprio a Vigata, presso la trattoria del mitico Calogero, e non a Noci: ad avvalorare questa sensazione i pezzi musicali scelti dal buon Domenico e, soprattutto la lettura di alcuni  brani fatta dalla asimmetrica ma non per questo meno riuscita coppia formata da Loulou de Montparnasse da Gioia del Colle ed il Cav. Gran. Uff. Lup. Mann. Massimo Brambilla da Arcore, nota località balneare in provincia di Montelusa…

Che dire ? E’ stato davvero piacevole esserci, mangiare bene, bere bene, in piacevole compagnia, come piace a noi. Tutto davvero ottimo, sono stati concessi numerosi bis, come si conviene nelle grandi esecuzioni, e quella caponatina non aveva davvero nulla da invidiare a quella della cammarera Adelina….

Alla prossima , amici della nostra Condotta.

 

Giancarlo Granaldi

Città di Locorotondo

 

Osteria-Trattoria

La Taverna del Duca

Via Papadotero, 3

70010 Locorotondo (Bari)

Tel. 080.4313007

Chiuso domenica sera, mai d’estate

Orario: mezzogiorno e sera