1° Appuntamento 2010 – Gaudenzia

 

 

                                        

LE VALLATE DELL’AMARONE E IL MONTE VERONESE DI MALGA VENETO

                                     Le diverse espressioni della Valpolicella dal Garda ai Lessini

            Sabato 23 gennaio ore 20.30   Grand Hotel Olimpo – Alberobello (Bari)

                                                           

 

Il grande territorio della Valpolicella è solcato da una serie di vallate che identificano in maniera inequivocabile i vini di appartenenza. Ad ovest il Lago di Garda mitiga le fredde brezze dei Monti Lessini e delle Dolomiti. Più ci si spinge verso est invece il connubio tra collina e montagna diventa determinante con territori più aspri e vulcanici. Ecco dunque la caratterizzazione e la differenziazione degli Amaroni da territorio. Prodotti che portano i markers unici di queste vallate così vicine ma così eterogenee. E’ la Valpolicella dei grandi cru e dei piccoli grandi produttori che hanno segnato la storia dell’enologia mondiale e che, ancora oggi, sta esprimendo realtà nuove di altissimo pregio. Durante il percorso si passerà da aziende prestigiose con prodotti consolidati a realtà rivoluzionarie che hanno cambiato le sorti dell’enologia obsoleta anni settanta ad aziende lungimiranti e nuove che stanno imponendosi nei mercati nazionali ed esteri con qualità e identificabilita’.

Relatore della serata Bernardo Pasquali, giornalista, Premio Internazionale Poggi a Venezia per la sezione Giornalismo e Letteratura Enogastronomica, Coordinatore Veneto della Guida Vini Buoni del Touring Club.

 

                        

                                                     INTERPRETI

 

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 –  Zenato

dalle vigne delle colline di Sant’Ambrogio di Valpolicella

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 Tenuta Lena di Mezzo – Monte del Frà

dalle vigne del cuore della collina di Fumane

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005 – Terre di Leone

dalle colline più alte di Marano di Valpolicella

Amarone della Valpolicella Classico DOC Vigneti di Jago 2005 – Domini Veneti – Cantina di Negrar

dal microcru argilloso calcareo Jago della collina di Negrar

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Roccolo Grassi

dal piccolo vulcano spento di San Briccio nella Valle di Mezzane

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Ferragù

dalle preziose colline ciottolose alluvionali di Cellore d’Illasi

Amarone della Valpolicella DOC 2005 – Cà Rugate

dalle terre basaltiche dei piccoli vulcani spenti sottomarini della vallata dell’Alpone

Amarone della Valpolicella Valpantena DOC 2005 – Corte Figaretto

dai calcari della fredda vallata centrale della Valpantena

            

                                         Degustazione di tre diverse malghe

(Con il termine malga si fa riferimento all'insieme dei fattori produttivi fissi e mobili in cui avviene l'attività di monticazione (detta anche transumanza): terreni, fabbricati, attrezzature, animali).

                                                        

                                 Formaggio Monte Veronese di malga Veneto

                                                    (Presidio Slow Food)

 

 

Le malghe dei Cimbri

 

La regione montuosa della Lessinia, a nord di Verona, nel Duecento era una grande riserva disabitata, dove gli abitanti dei paesi vicini portavano a pascolare pecore e capre. Il 5 febbraio 1287 il Vescovo di Verona Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di Cimbri, proveniente dall’Altopiano di Asiago, la possibilità di stanziarsi nel territorio e di utilizzarne le risorse. I Cimbri erano dediti principalmente all’allevamento del bestiame e conoscevano benissimo le tecniche per produrre il formaggio, tant’è che godettero dell’usufrutto di queste terre sino al 1689. La montagna veronese è particolarmente adatta al pascolo: i Lessini sono esposti a mezzogiorno, non hanno grandi pendenze e hanno manti erbosi con un lungo periodo vegetativo che consentono un periodo d’alpeggio più lungo del consueto. È naturale quindi che si sia sviluppata una tradizione casearia legata alla produzione di formaggi vaccini, quasi sempre ottenuti caseificando il latte che aveva già subito una prima scrematura destinata alla produzione del burro. Si univano, qui come altrove sulle Alpi, latte di più mungiture (monte). Il termine “monte” fa probabilmente riferimento alla tecnica di produzione, in cui il latte che veniva cagliato proveniva da più mungiture: con la denominazione “Monte Veronese”, la produzione locale ha ottenuto la Dop nel 1996. La denominazione è stata concessa per due tipologie: a latte intero e d’allevo, entrambi a pasta semicotta. Il formaggio a latte intero è consumato più fresco. Quello d’allevo, invece, è prodotto con latte parzialmente scremato. La stagionatura si protrae per un minimo di 90 giorni, se il formaggio è usato da tavola, e per un minimo di 6 mesi (che possono arrivare anche a 2 anni nello stravecchio) se il formaggio è utilizzato da grattugia. Il peso medio della forma varia da 6 a 9 chili. Il Monte Veronese del Presidio ha una grande attitudine alla stagionatura prolungata, un formaggio adatto a essere consumato a fine pasto.

 

 

 

Il Presidio

 

Fino a pochi anni fa la produzione di Monte Veronese realizzata con il latte di malga non è stata particolarmente valorizzata. Ancora alcuni decenni fa si contavano oltre cento malghe sui Monti Lessini. Oggi sono case per vacanze oppure alpeggi per bovini da carne. Il latte prodotto dalle vacche che pascolano in malga veniva portato nei caseifici a valle e qui, spesso, era miscelato con il latte munto in stalla. Solo una malga ha ancora un laboratorio di caseificazione e produce formaggio esclusivamente con il latte dei pascoli della Lessinia. Se non si valorizza la produzione d’alpeggio si perderà non solo un formaggio di alta qualità ma, poco alla volta, le malghe della montagna veronese saranno abbandonate, mettendo a repentaglio l’ecosistema della montagna. Grazie all’appoggio del Consorzio di tutela del Monte Veronese, un Presidio ha riunito i caseifici e le malghe disponibili a produrre Monte Veronese d’allevo con latte d’alpeggio, distinguibili dalle altre grazie a un marchio (la “M” di malga) apposto a fuoco sullo scalzo della forma, accanto a quello della Dop ma l’obiettivo del Presidio è aumentare in prospettiva i laboratori in malga.

 

 

 

Area di produzione

 

Monti Lessini e Monte Baldo (provincia di Verona).

 

 

Stagionalità

 

La produzione del Monte Veronese del Presidio è legata alla salita in alpeggio delle mandrie e, quindi, deve avvenire nel periodo che va da fine maggio circa fino a settembre. Il formaggio Monte Veronese di malga deve avere una stagionatura minima di 90 giorni.

 

                     

                                                     Info e prenotazioni:

 

              Mariagrazia 339.8206479    Franco 335.6231826    Francesco 336.276041

Dalla terra alla tavola

 

 

 

DALLA TERRA ALLA TAVOLA

Racconti e tecniche per cucinare al meglio i prodotti dell’orto

 

A cura di

PASQUALE FATALINO

Chef del ristorante “L’Antica Locanda” di Noci

 

Primo Incontro:

 

Giovedì 14 gennaio 2010, ore 10.00

Aula Magna della Scuola Elementare “Positano”

 

 

CICORIELLE E DINTORNI:

Impariamo a conoscere e a cucinare le piante spontanee della Murgia.

 

Con la partecipazione straordinaria

 

del Prof. Vito V. Bianco, docente di Orticoltura presso

l’Università degli Studi di Bari

e del Dott. Rocco Mariani, agronomo e fotografo naturalista

autori del libro:

“ Piante spontanee nella cucina tradizionale molese”.

 

Interverrà la Dott.ssa Roberta Annese, dietista della società RR Puglia Srl, sugli effetti nutrizionali delle piante spontanee nell’alimentazione dei bambini.

 

Si assaggerà una specialità a base di piante spontanee preparata al momento, in abbinamento ai vini offerti dalla

Cantina “Polvanera” di Gioia del Colle

 

 

 

Logo Il Buon Paese

Regalati un libro!

 

Il Buon Paese

Un inventario della migliore produzione alimentare italiana, con tutte le informazioni per acquistare direttamente dagli artigiani e dai contadini più affidabili e più attenti alla qualità e all’ambiente. È la nuova edizione, completamente ripensata e riscritta, del Buon Paese di Slow Food Editore.

 

«Anche se i consumi di prodotti particolarmente controllati (bio, equosolidali, dop e igp) sono in crescita, la grande maggioranza dei cittadini vive ancora in una condizione di completa subalternità rispetto ai meccanismi del mercato di massa. Una guida onesta, ben fatta, può dunque aiutare a essere un poco più co-produttori piuttosto che asserviti consumatori», scrive Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, nella prefazione al volume.

In oltre 800 pagine, il Buon Paese segnala e racconta, ordinati per regioni e città, 2500 produttori di frutta, verdura, legumi, cereali, pane, pasta, formaggi, carni, salumi, oli, aceti, birre, conserve, dolci, miele, cioccolato, liquori, caffè.

La ricerca di Slow Food, coordinata da Daniela Battaglio e Sebastiano Sardo, ha attraversato l’intera penisola e ha voluto tenere conto in particolare dei metodi di coltivazione e di allevamento naturali, dell’attenzione per le razze e le varietà locali e delle tecniche artigianali.

Una serie di simboli evidenzia i Presìdi Slow Food (tutti presenti nella selezione), i produttori biologici e biodinamici e i Mercati della Terra, dove si può acquistare direttamente dai produttori.

Un libro rivolto a chi, alla ricerca di prodotti alimentari di qualità, non si accontenta della grande distribuzione, ma vuole beneficiare dei sapori tradizionali e sani garantiti da contadini, macellai, norcini, casari, pasticcieri, birrai.

Per scoprire un Paese buono da mangiare e buono da pensare.

 

Il Buon Paese

2500 indirizzi. Il meglio della produzione alimentare italiana

a cura di Daniela Battaglio e Sebastiano Sardo

formato 12 x 19,6 cm

848 pagine 


Prezzo: Euro 18,00

Soci: Euro 14.50

 

 

 

 Logo Osterie d'Italia

Osterie d’Italia 2010

Osterie d'Italia Sussidiario del mangiarbere all'italiana compie vent'anni. Dal 1990 è l'unica guida dedicata ai locali dove si pratica la migliore cucina regionale. Quest'anno sono 1700 i locali consigliati e raccontati, con centinaia di novità, tutti caratterizzati da fedeltà ai sapori del territorio, ambienti accoglienti, prezzi corretti. Due simboli premiano, rispettivamente, le cantine più fornite e i locali che presentano la migliore selezione di formaggi. Il riconoscimento più importante e ambito, la Chiocciolina dello Slow Food, è assegnato ai locali che ci piacciono in modo speciale, per l'ambiente, la cucina, l'accoglienza. Sono inoltre segnalati i locali accessibili ai disabili e quelli che offrono menù adatti agli intolleranti al glutine. Per celebrare i vent'anni della guida, ogni regione è introdotta dallo scritto di un personaggio della cultura, dello spettacolo, dello sport: Marco Albarello, Folco Portinari, Lella Costa, Pietro Bianchi, Francesca Neri, Klaus Dibiasi, Alberto Sinigaglia, Tullio Avoledo, Maurizio Maggiani, Tonino Guerra, Massimo Cirri, Enrico Vaime, Giovanna Marini, Neri Marcorè, Raffaele Colapietra, Antonietta Caccia, Alessandro e Giuseppe Laterza, Marino Niola, Gaetano Cappelli, Vito Teti, Roy Paci, Gavino Sanna.

Curatrice Paola Gho

Titolo OSTERIE D'ITALIA 2010 – Sussidiario del mangiarbere all'italiana

Formato 12 x 19,6

Pagine 912

Legatura brossura cucita, olandese 

Prezzo: Euro 20,00

Soci: Euro 14.00

 

 

 Logo Guida Vino

Guida al vino quotidiano 

Giunta all'ottava edizione, la Guida si concentra sulle aziende, raccontandone storia e stile. Quelle presenti sono 1.700 e per ognuna sono segnalati fino a tre vini venduti a non più di 10 euro in cantina, indicando per ciascuna annata composizione, fascia di prezzo e numero di bottiglie prodotte. I vini con un rapporto molto favorevole tra qualità e presso sono indicati con la loro etichetta: tale riconoscimento è stato attribuito a 300 vini. A cura di Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni.

Curatori: Giancarlo Gariglio Fabio Giavedoni

Pagine: 957

Prezzo: Euro 16,00

Soci: Euro 12.50

 

E' possibile ordinarli contattando direttamente la nostra condotta, oppure telefonando a Mariagrazia al numero 339.8206479.   info@slowfoodalberobello.it

E' possibile visionare tutte le pubblicazioni su: Slow Food Editore

 

 

Menù di Natale 2009

 

 

 

Spiedini di salumi e caciocavallo

 

8 fette di prosciutto crudo

8 fette di pancetta coppata

8 fette di prosciutto cotto

400 g di caciocavallo silano

Un filoncino di pane

Un ciuffo di salvia farina

30 g di burro, sale

 

Private il formaggio della crosta e tagliatelo in dadi di circa 2 cm di lato.

Adagiare su ogni salume un dado di caciocavallo, ribaltate su questo i bordi della fetta e avvolgete completamente il formaggio, formando tanti fagottini.

Tagliate il pane a fettine e ciascuna a metà; infilzate su 8 stecchi di legno, alternandoli, i fagottini di salume e formaggio, le mezze fettine di pane e le foglioline di salvia.

Mettete gli spiedini in freezer per 10 minuti per fare indurire il formaggio, infarinateli leggermente e rosolateli a fiamma dolce in una padella col burro.

Gustate gli spiedini caldi come antipasto o come secondo piatto.

 

 

 

Risotto alla zucca con le mandorle

 

280 g di riso Vialone nano

300 g di polpa di zucca a tocchetti

50 g di mandorle

30 g di parmigiano reggiano grattugiato

Uno scalogno

30 g di burro

8 dl di brodo di pollo

1/2 bicchiere di vino bianco

Un cucchiaino di aceto balsamico, noce moscata, sale

 

In una casseruola rosolate lo scalogno tritato con 20 g di burro e la zucca per 5 minuti.

Unite l’aceto e lasciatelo assorbire, bagnate con un mestolo di brodo caldo, coprite e stufate a fiamma bassa per 7 minuti. Intanto tostate le mandorle per 5 minuti in forno e poi sminuzzatele.

Levate il coperchio, aggiungete le mandorle e il riso e fate insaporire per 1-2 minuti.

Irrorate con il vino e lasciatelo evaporare; regolate di sale.

Bagnate con un mestolo di brodo caldo e proseguite la cottura, aggiungendo un po’ di brodo ogni volta che si asciuga.

Prima di togliere dal fuoco, unite il burro rimasto, il parmigiano e un po’ di noce moscata.

Lasciate riposare qualche minuto prima di servire.

 

 

 

Timballo di lasagne e melanzane

 

400 g di farina di grano tenero 00

4 uova

 

Disponete a fontana sulla spianatoia di legno la farina setacciata.

Al centro della fontana sgusciate le uova e, con la punta delle dita, portate gradualmente la farina al centro, amalgamandola con le uova. Lavorate la pasta con movimenti regolari delle mani per 15 minuti, finché risulterà liscia ed elastica.

Formate con l’impasto una palla, avvolgetela in una pellicola trasparente e fatela riposare per un’ora in un luogo fresco.

In seguito lavorare l’impasto, stenderlo con il mattarello; per renderlo ancora più sottile, tagliare delle strisce e passarle nella macchina per lavorare la pasta fresca.

Lessate i pezzi di pasta, scolateli, e passateli in acqua fredda e stendeteli su un canovaccio per asciugare (stessa procedura se si utilizzano le lasagne confezionate).

 

Dosi per 600 g di pasta:

800 g di melanzane

600 g di mozzarella

parmigiano q. b.

farina bianca q.b.

basilico, burro, sale, olio evo

 

Senza sbucciarle, tagliate le melanzane per lungo a fette sottili; salatele, raccoglietele in un cola pasta e lasciatele spurgare.

Infarinate leggermente le fette di melanzane, ben strizzate dall’acqua di vegetazione, poi friggetele in abbondante olio caldo.

Imburrate la teglia, copritene il fondo con uno strato di pasta, proseguite con uno di melanzane, cospargete con dadini di mozzarella, parmigiano grattugiato, basilico, sale, pepe, ancora pasta, melanzane, fino a esaurimento degli ingredienti: l’ultimo strato sarà di fette di melanzane cosparse con dadini di mozzarella, parmigiano e fiocchetti di burro.

Mettere in forno a 200 gradi per 30 minuti.

 

 

 

Agnello da latte in salsa di uova

 

1,5 kg di agnello a pezzi

Mezza cipolla

50 g di prosciutto crudo

Mezzo bicchiere di vino bianco

Mezzo cucchiaio di farina

3 tuorli

Uno spicchio di aglio

Prezzemolo tritato, maggiorana, mezzo limone

Olio evo

Noce moscata, sale e pepe

 

Tritate la cipolla con il prosciutto e soffriggete il trito in un tegame con un filo di olio, aggiungete la carne e rosolatela per qualche minuto.

Bagnate con il vino, lasciatelo evaporare,cospargete con la farina e mescolate; salate e pepate, bagnate con un mestolo di acqua calda, coprite e cuocete per 40 minuti.

Sbattete i tuorli con le erbe e l’aglio tritati, un pizzico di noce moscata e il succo di limone.

Versate il composto sulla carne fuori dal fuoco, mescolate e rimettete sul fuoco a fiamma dolcissima, fino a quando l’uovo non si sarà rappreso; servite ben caldo.

 

 

 

Arrosto di Natale

 

1 kg di carré di vitello o cappello del prete

Sale e pepe

6 cucchiai di olio evo

2 bicchierini di vino bianco

50 g di mele Golden

 

Preparate la carne salandola e pepandola su tutti i lati e legandola.

Nel frattempo accendete il forno a 1800 C e scaldate una padella ampia con olio d’oliva e una noce di burro.

Adagiate l’arrosto in padella e fatelo rosolare bene su tutti i lati, senza pungerlo; ci vorranno circa 15-20 minuti.

Bagnate con il vino bianco e lasciate evaporare, poi trasferite l’arrosto e i suoi succhi di cottura in una teglia da forno e infornate per 10 minuti.

Trascorsi i primi 10 minuti di cottura, aggiungete le mele sbucciate e tagliate a dadini intorno all’arrosto e continuate la cottura per altri 40 minuti circa.

A cottura ultimata, tagliate l’arrosto e servitelo con le mele ridotte in purea, oppure con un contorno di patate al forno.

 

 

 

Tronchetto di Natale

Per la pasta biscuit:

80 g di farina

140 g di zucchero a velo

3 uova

Una bustina di vaniglia

Un cucchiaio di lievito vanigliato

 

Per la ganache:

300 g di cioccolato fondente

240 ml di panna fresca

50 g di zucchero a velo

 

Per il biscotto: separate i tuorli dagli albumi e montate a spuma i primi con lo zucchero a velo,2 cucchiai di acqua fredda e la vaniglina. Incorporate la farina setacciata con il lievito e gli albumi montati a neve e stendete l’impasto in una teglia di 34×24 cm rivestita con carta da forno.

Infornate in forno precedentemente riscaldato a 180° per 15 minuti,rovesciate il biscotto su un canovaccio inumidito e arrotolatelo con delicatezza. Intanto preparate la ganache per la farcia e la copertura. Spezzetate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria con la panna e lo zucchero a velo e trasferitelo in frigo a raffreddare.

Srotolate delicatamente la pasta biscotto, spalmatela con una parte della ganache preparata,arrotolatela con attenzione e avvolgetela in un foglio di pellicola per alimenti. Tenete il dolce per un ora in frigo,liberatelo dalla pellicola e spalmatelo con il resto della ganache.

Servitelo freddo.

 

 

 

Panzerottini dolci (Fcazz fracd)

 

1 kg di farina

200 g di olio

1 pizzico di bicarbonato

1 pizzico di sale

Vino tiepido qb

 

Amalgamare tutti gli ingredienti, lavorare l’impasto; non deve essere duro deve essere molto morbido.

Per il ripieno:

700 g di vincotto

350 g di noci sgusciate e tagliate a pezzi

1 buccia di arancia, mandarino e limone a piccoli pezzi

Un cucchiaio di semola rimacinata.

Stendere la pasta, usare il rullo liscio della macchina fino a farla diventare sottile, formare dei cerchi e riempire i panzerottini con gli ingredienti citati sopra dopo averli amalgamati per bene lasciando uscire l’aria.

Chiuderli con la rotella.

Scaldare il forno a 180°C e lasciare cuocere i panzerottini per 10-15 minuti fino a quando non saranno dorati.

Lo stesso impasto può essere utilizzato per le cartellate che possono essere cotte in forno o fritte in olio bollente.

 


Auguri e buon pranzo da Anna Bianco, Cinzia Gentile e dalla Piccola Tavola Slow Food Alberobello & Valle D'Itria. 

Menù della Vigilia

 

 

 

 

Insalata di agrumi e olive nere

 

Un pompelmo rosa, un pompelmo bianco, un limone, un’arancia, 2 mandarini

100g di olive nere

Una costola di sedano con le foglie

Un finocchio

2 cucchiai di capperi sottosale

Olio evo

Sale, pepe

 

Pelate al vivo l’arancia, i mandarini e il pompelmo e tagliateli a fette sottili raccogliendo il succo in una ciotola. Lavate il limone e affettatelo.

Riunite gli agrumi affettati in una ciotola e aggiungete il sedano lavato e tagliato a lamelle, qualche foglia di sedano, il finocchio affettato sottilmente, le olive snocciolate e i capperi lavati e sgocciolati.

Unite al succo degli agrumi tenuto da parte una tazzina di olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe.

Mescolate gli ingredienti sbattendoli con una forchetta, condite l’insalata e servite.

Potete accompagnare questo piatto con degli scampi crudi o frutti di mare crudi. 

 

 

 

Zuppa di ceci e frutti di mare

 

200 g. di ceci secchi

1Kg tra cozze e vongole

2 spicchi di aglio

4 scalogni

1 concentrato di pomodoro

1 bicchiere di vino bianco

Olio evo  q.b.

Sale, pepe in grani e spolverata di prezzemolo tritato

 

Ammollare i ceci per 24 ore in acqua. Tenere le vongole in acqua salata per 2 ore per spurgare.

Aprire le cozze. Tritare gli scalogni e farli appassire in una padella con dell’olio.

Aggiungere i ceci precedentemente cotti in acqua, sgocciolandoli.

Lasciare insaporire e aggiungere un litro e mezzo di acqua salata.

Stemperare il concentrato di pomodoro e aggiungerlo ai ceci, lasciare cuocere per un ora. 

Aggiungere i frutti di mare cotti precedentemente (lasciandoli aprire sul gas dopo aver soffritto l’olio con lo spicchio di aglio e il vino bianco, togliere dalla valve e filtrare il liquido di cottura); i frutti di mare vanno cotti separatamente.

Servire con un trito di aglio e prezzemolo e dell’olio crudo.

Accompagnare con pane tostato.

Questo antipasto può diventare un primo piatto aggiungendo al posto del pane tostato dei tubettini rigati, o gnocchetti sardi.

 

 

 

Timballo di riso con salmone

 

350 g di riso carnaroli

400 g di filetto di salmone

Un litro di latte

80 g di burro

2 uova

40 g di grana padano grattugiato

Un mazzetto di erbe aromatiche (timo, aneto, maggiorana, erba cipollina)

Sale pepe

 

Lavate le erbe aromatiche, asciugatele e tritatele fini, intanto portate a ebollizione il latte in una casseruola; salatelo leggermente ed unite il riso.

Mescolate e cuocetelo a fiamma dolce finchè tutto il latte si sarà assorbito.

Trasferite il riso in una terrina e conditelo con le erbe tritate, una macinata di pepe e 60 g di burro, amalgamando bene il tutto, lasciandolo intiepidire.

Private il filetto di salmone di eventuali lische e pelle, lavatelo asciugatelo e tagliatelo a fette piuttosto sottili.

Incorporate al riso i tuorli sbattuti con la grana e gli albumi montati a neve con un pizzico di sale.

Spennellate una pirofila con il burro rimasto fuso e lasciatelo raffreddare, distribuite sul fondo uno strato sottile di riso e ricopritelo con fettine di salmone, salatele e pepatele leggermente e ripetete gli strati terminando con il riso.

Cuocete in forno a 220° per circa 20 minuti, finchè non si formerà una crosticina dorata.

 

 

 

Tagliolini con carciofi e vongole all’arancia

 

1 Kg di vongole

400 g di tagliolini freschi

2 carciofi

1 spicchio di aglio

Un dl di vino bianco

Il succo e la scorza di mezza arancia non trattata

Prezzemolo tritato

Olio evo, sale e pepe

 

Fate spurgare le vongole in acqua e sale. Lavatele, sgocciolatele e fatele aprire su fuoco vivo con un coperchio. Sgusciatele e tenete da parte qualcuna con il guscio, filtrate il loro liquido.

Mondate i carciofi, affettateli e rosolateli con un filo di olio, l’aglio e la scorza di arancia a filetti.

Aggiungete le vongole sgusciate e il vino.

Fatelo evaporare, unite anche il succo dell’arancia e il liquido filtrato delle vongole e lasciatelo asciugare.

Lessate la pasta scolatela al dente e rovesciatela nel tegame con i carciofi.

Completate con il prezzemolo tritato e le vongole tenute da parte.

 

 

 

Trancio di pescatrice con salsa al prezzemolo

 

600 g di pescatrice in tranci

500 g di patatine novelle

80 g di prezzemolo

30 g di mollica di pane raffermo

2 filetti di acciuga dissalati

Aceto di vino rosso

Uno spicchio di aglio

5 olive kalamata

Olio evo, sale e pepe q.b.

 

Lavate le patatine e cuocetele a vapore per una ventina di minuti. Pelatele e tenetele in caldo.

Salate e pepate i tranci di pescatrice, cuoceteli al vapore per 15 m. Se non si ha il forno con cottura a vapore, mettere nel ripiano più basso del forno un tegame con l’acqua.

Bagnate la mollica con aceto, strizzatela e mettetela nel mixer con il prezzemolo, aglio, le acciughe, le olive snocciolate, olio, sale e pepe; frullate fino ad ottenere una salsa cremosa.

Disponete i tranci e le patatine su un piatto da portata, irrorate con qualche cucchiaio di salsa e servite con quella rimasta.

 

 

 

Tronchetto di Natale

Per la pasta biscuit:

80 g di farina

140 g di zucchero a velo

3 uova

Una bustina di vaniglia

Un cucchiaio di lievito vanigliato

 

Per la ganache:

300 g di cioccolato fondente

240 ml di panna fresca

50 g di zucchero a velo

 

Per il biscotto: separate i tuorli dagli albumi e montate a spuma i primi con lo zucchero a velo, 2 cucchiai di acqua fredda e la vaniglina. Incorporate la farina setacciata con il lievito e gli albumi montati a neve e stendete l’impasto in una teglia di 34×24 cm rivestita con carta da forno.

Infornate in forno precedentemente riscaldato a 180° per 15 minuti, rovesciate il biscotto su un canovaccio inumidito e arrotolatelo con delicatezza. Intanto preparate la ganache per la farcia e la copertura. Spezzetate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria con la panna e lo zucchero a velo e trasferitelo in frigo a raffreddare.

Srotolate delicatamente la pasta biscotto, spalmatela con una parte della ganache preparata, arrotolatela con attenzione e avvolgetela in un foglio di pellicola per alimenti.

Tenete il dolce per un ora in frigo, liberatelo dalla pellicola e spalmatelo con il resto della ganache.

Servitelo freddo. 

 

Auguri e buona cena da Anna Bianco, Cinzia Gentile e dalla Piccola Tavola Slow Food Alberobello & Valle D'Itria.

Menù della Vigilia 2009

 

 

 

 

Insalata di agrumi e olive nere

 

Un pompelmo rosa, un pompelmo bianco, un limone, un’arancia, 2 mandarini

100g di olive nere

Una costola di sedano con le foglie

Un finocchio

2 cucchiai di capperi sottosale

Olio evo

Sale, pepe

 

Pelate al vivo l’arancia, i mandarini e il pompelmo e tagliateli a fette sottili raccogliendo il succo in una ciotola. Lavate il limone e affettatelo.

Riunite gli agrumi affettati in una ciotola e aggiungete il sedano lavato e tagliato a lamelle, qualche foglia di sedano, il finocchio affettato sottilmente, le olive snocciolate e i capperi lavati e sgocciolati.

Unite al succo degli agrumi tenuto da parte una tazzina di olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe.

Mescolate gli ingredienti sbattendoli con una forchetta, condite l’insalata e servite.

Potete accompagnare questo piatto con degli scampi crudi o frutti di mare crudi. 

 

 

 

Zuppa di ceci e frutti di mare

 

200 g. di ceci secchi

1Kg tra cozze e vongole

2 spicchi di aglio

4 scalogni

1 concentrato di pomodoro

1 bicchiere di vino bianco

Olio evo  q.b.

Sale, pepe in grani e spolverata di prezzemolo tritato

 

Ammollare i ceci per 24 ore in acqua. Tenere le vongole in acqua salata per 2 ore per spurgare.

Aprire le cozze. Tritare gli scalogni e farli appassire in una padella con dell’olio.

Aggiungere i ceci precedentemente cotti in acqua, sgocciolandoli.

Lasciare insaporire e aggiungere un litro e mezzo di acqua salata.

Stemperare il concentrato di pomodoro e aggiungerlo ai ceci, lasciare cuocere per un ora. 

Aggiungere i frutti di mare cotti precedentemente (lasciandoli aprire sul gas dopo aver soffritto l’olio con lo spicchio di aglio e il vino bianco, togliere dalla valve e filtrare il liquido di cottura); i frutti di mare vanno cotti separatamente.

Servire con un trito di aglio e prezzemolo e dell’olio crudo.

Accompagnare con pane tostato.

Questo antipasto può diventare un primo piatto aggiungendo al posto del pane tostato dei tubettini rigati, o gnocchetti sardi.

 

 

 

Timballo di riso con salmone

 

350 g di riso carnaroli

400 g di filetto di salmone

Un litro di latte

80 g di burro

2 uova

40 g di grana padano grattugiato

Un mazzetto di erbe aromatiche (timo, aneto, maggiorana, erba cipollina)

Sale pepe

 

Lavate le erbe aromatiche, asciugatele e tritatele fini, intanto portate a ebollizione il latte in una casseruola; salatelo leggermente ed unite il riso.

Mescolate e cuocetelo a fiamma dolce finchè tutto il latte si sarà assorbito.

Trasferite il riso in una terrina e conditelo con le erbe tritate, una macinata di pepe e 60 g di burro, amalgamando bene il tutto, lasciandolo intiepidire.

Private il filetto di salmone di eventuali lische e pelle, lavatelo asciugatelo e tagliatelo a fette piuttosto sottili.

Incorporate al riso i tuorli sbattuti con la grana e gli albumi montati a neve con un pizzico di sale.

Spennellate una pirofila con il burro rimasto fuso e lasciatelo raffreddare, distribuite sul fondo uno strato sottile di riso e ricopritelo con fettine di salmone, salatele e pepatele leggermente e ripetete gli strati terminando con il riso.

Cuocete in forno a 220° per circa 20 minuti, finchè non si formerà una crosticina dorata.

 

 

 

Tagliolini con carciofi e vongole all’arancia

 

1 Kg di vongole

400 g di tagliolini freschi

2 carciofi

1 spicchio di aglio

Un dl di vino bianco

Il succo e la scorza di mezza arancia non trattata

Prezzemolo tritato

Olio evo, sale e pepe

 

Fate spurgare le vongole in acqua e sale. Lavatele, sgocciolatele e fatele aprire su fuoco vivo con un coperchio. Sgusciatele e tenete da parte qualcuna con il guscio, filtrate il loro liquido.

Mondate i carciofi, affettateli e rosolateli con un filo di olio, l’aglio e la scorza di arancia a filetti.

Aggiungete le vongole sgusciate e il vino.

Fatelo evaporare, unite anche il succo dell’arancia e il liquido filtrato delle vongole e lasciatelo asciugare.

Lessate la pasta scolatela al dente e rovesciatela nel tegame con i carciofi.

Completate con il prezzemolo tritato e le vongole tenute da parte.

 

 

 

Trancio di pescatrice con salsa al prezzemolo

 

600 g di pescatrice in tranci

500 g di patatine novelle

80 g di prezzemolo

30 g di mollica di pane raffermo

2 filetti di acciuga dissalati

Aceto di vino rosso

Uno spicchio di aglio

5 olive kalamata

Olio evo, sale e pepe q.b.

 

Lavate le patatine e cuocetele a vapore per una ventina di minuti. Pelatele e tenetele in caldo.

Salate e pepate i tranci di pescatrice, cuoceteli al vapore per 15 m.

Se non si ha il forno con cottura a vapore, mettere nel ripiano più basso del forno un tegame con l’acqua. Bagnate la mollica con aceto, strizzatela e mettetela nel mixer con il prezzemolo, aglio, le acciughe, le olive snocciolate, olio, sale e pepe; frullate fino ad ottenere una salsa cremosa. Disponete i tranci e le patatine su un piatto da portata, irrorate con qualche cucchiaio di salsa e servite con quella rimasta.

 

 

 

Tronchetto di Natale

Per la pasta biscuit:

80 g di farina

140 g di zucchero a velo

3 uova

Una bustina di vaniglia

Un cucchiaio di lievito vanigliato

 

Per la ganache:

300 g di cioccolato fondente

240 ml di panna fresca

50 g di zucchero a velo

 

Per il biscotto: separate i tuorli dagli albumi e montate a spuma i primi con lo zucchero a velo, 2 cucchiai di acqua fredda e la vaniglina. Incorporate la farina setacciata con il lievito e gli albumi montati a neve e stendete l’impasto in una teglia di 34×24 cm rivestita con carta da forno.

Infornate in forno precedentemente riscaldato a 180° per 15 minuti, rovesciate il biscotto su un canovaccio inumidito e arrotolatelo con delicatezza. Intanto preparate la ganache per la farcia e la copertura. Spezzetate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria con la panna e lo zucchero a velo e trasferitelo in frigo a raffreddare.

Srotolate delicatamente la pasta biscotto, spalmatela con una parte della ganache preparata, arrotolatela con attenzione e avvolgetela in un foglio di pellicola per alimenti.

Tenete il dolce per un ora in frigo, liberatelo dalla pellicola e spalmatelo con il resto della ganache.

Servitelo freddo. 

 

Auguri e buona cena da Anna Bianco, Cinzia Gentile e dalla Piccola Tavola Slow Food Alberobello & Valle D'Itria.

Newsletter Slow Food

 

Carissimi soci,

è uscito in questi giorni il nuovo libro di Carlo Petrini “Terra Madre – Come non farci mangiare dal cibo” edito da Giunti-Slow Food Editore e realizzato con la consueta collaborazione di Carlo Bogliotti. Con questa lettera sono a chiedervi una grande mobilitazione nel diffondere e fare conoscere questo libro che vuole affermare la straordinaria importanza della rete Terra Madre come soggetto mondiale in grado di incidere sulle scelte agricole, alimentari e ambientali del Pianeta.

E' possibile ordinarlo contattando direttamente la nostra condotta, oppure telefonando a Mariagrazia al numero 339.8206479.  Per maggiori dettagli scarica la Newsletter allegata.

 

Vi informiamo inoltre che se non riuscite ad aprire il file allegato in questo formato, dovete soltanto comunicarlo al mittente all'indirizzo mail: info@slowfoodalberobello.it  vi sarà rispedito in altra forma.

Aspettandovi in uno dei tanti incontri in calendario, vi saluto affettuosamente.

Francesco Biasi.

 

Scarica la Newsletter

 

Benvenuti!!!

 

Carissimi soci,

nel prosieguo delle nostre attività associative, abbiamo pensato di assumere anche una “veste” informatica e per questo sono lieto di annunciarvi che la nostra condotta ha conquistato finalmente uno spazio tutto suo sul web! Vi presento il sito Slow Food Alberobello e Valle d’Itria: un contenitore di eventi, scambi di opinioni, idee, immagini, per costruire giorno dopo giorno la vita di questa grande famiglia, all’insegna del leitmotiv buono, pulito e giusto.

Da oltre 20 anni Slow Food si impegna a difendere e divulgare le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo e la nostra amata Puglia con la sua cultura agricola e la sua ricca e varia produzione ben si presta a recuperare quella qualità gastronomica, ambientale e sociale che un tempo caratterizzava le generazioni che ci hanno preceduto. L’intento è quello di restituire alle generazioni future, ai nostri bambini, il diritto al piacere e al gusto, educare i sensi, allenare il palato per far sì che l’esperienza del cibo diventi un atto di amore.

Contro una vita moderna che ci indirizza sempre più verso l’omologazione, le nostre iniziative sono finalizzate alla salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali e al sostegno di un modello di agricoltura, meno intensivo e più pulito. In questo quadro si inserisce il progetto Terra Madre, “comunità mondiale del cibo”, impegnata quotidianamente nella salvaguardia dei principi dell’alimentazione. Mi piace ricordare che anche la nostra condotta, nel suo piccolo, lavora e sostiene questo grande progetto.

Chi di voi frequenta e vive già da tempo l’associazione sa bene con quanto entusiasmo e con quanta passione i componenti della nostra piccola tavola organizzino gli eventi e la creazione di uno spazio anche sul web ci permetterà di avere maggiore visibilità e di starvi più vicino.

Con affetto,

 

 

Francesco Biasi

 

 

Terra Madre day 2009

 

 

PER IL TERRA MADRE DAY ALLA MENSA SCOLASTICA SI FESTEGGIA “MANGIANDO LOCALE”.

 

Per il Terra Madre Day, nell’ambito del Progetto “Orto in Condotta”, abbiamo portato i principi di Terra Madre alla Mensa Scolastica della Scuola Positano: tutti i 300 bambini della scuola hanno “festeggiato mangiando locale”. Grazie alla collaborazione fra lo chef del ristorante chiocciolato L’Antica Locanda di Noci, Pasquale Fatalino e gli addetti alla Mensa Scolastica della società RR Puglia, partner del progetto “Orto in Condotta”, tutti gli alunni della scuola (non solo le classi inserite nel progetto, dunque) hanno potuto mangiare i “Cavatellucci Terra Madre”, pietanza ideata da quattro Osterie Slow Food della territorio della nostra Condotta a favore di Terra Madre e che riassume l’essenza del nostro territorio.

Base di purea di fave con su cavatellucci (pasta), pomodorino profumato con la cipolla di Acquaviva e dadini di capocollo di Martina Franca (i nostri due presidi Slow) croccanti… I bambini erano entusiasti!

Accoglienza grandiosa con applausi e richiesta di autografi per Pasquale Fatalino, cheff che ha partecipato vincitore per due volte alla trasmissione “La Prova del Cuoco”, ma è stato bellissimo vedere che molti bambini hanno mangiato con gusto questo piatto speciale a base di purea di fave e anzi, molte sono state le richieste di “bis”.

Una grande fatica per le signore della Mensa, per via della complessità delle operazioni di impiattamento, ma una vera bellissima festa.

La sera, invece, L’Antica Locanda ha voluto riservare un menù tutto locale alla Comunità dell’apprendimento. Pasquale Fatalino, ha voluto presenziare personalmente la tavola a cui mamme, maestre, nonni e amministratori hanno goduto di una serata bellissima parlando di Slow Food, dei progetti e delle cose “vere” che ci legano alla nostra Terra Madre.

 

Grazie al Dirigente Scolastico Prof. Marcello Ruggieri, all’Ufficio Mensa Scolastica del Comune, alla Dott.ssa Katia Dongiovanni, all’Ins. Antonia Pace e tutti coloro che hanno partecipato all’evento.

Un grazie particolare a Pasquale Fatalino e a RR Puglia.

Grazie!

 

 

Flora Saponari

Responsabile per il Progetto "Orto in Condotta"

Slow Food Alberobello & Valle d'Itria

 

filomenasaponari@alice.it

Tel. 080.4967715   Cell.347.3229858

 

Le foto dell’evento in Galleria fotografica.