Gaudenzia, ovvero, le grandi degustazioni
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Una serata all’insegna del connubio tra champagne, i salumi del “Salumificio Santoro” di Cisternino, i formaggi nostrani, il pane prodotto con la farina estratta dal grano Senatore Cappelli della “Salumeria Le Specialità da Marino” di Noci e i cioccolatini dell’azienda Italcioc di Noci.
Sarà nostro ospite l’importatore di champagne Davide Zingaro.
Champagne proposti in degustazione:
– Cremant d'Alsace Seltz
– Champagne Brut Olivier Pere et Fils
– Champagne Non dosé Bouquin Dupont
– Champagne Rosé Joly
Info e prenotazioni: Mariagrazia 339.8206479 Franco 335.6231826
Domenico 393.9887653
Slow Food Valli Orobiche
/in Archivio /da pietroFesta nazionale degli Orti in condotta
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11 NOVEMBRE 2009, 2^ FESTA NAZIONALE DEGLI ORTI IN CONDOTTA
Nel giorno dell’estate di San Martino, che segna la fine dell’anno agrario, studenti, insegnanti,
genitori e nonni ortolani mettono a riposo l’orto scolastico coltivato con tanta cura festeggiando
l’evento con giochi e intrattenimenti.
Il Gioco del Piacere sulle Confetture, sarà il momento ludico centrale della festa: bambini, genitori e insegnanti dei 211 Orto in Condotta sparsi in tutto il territorio nazionale assaggeranno alla cieca 3 confetture e indicheranno la più gradita. La sede nazionale di Slow Food raccoglierà le preferenze e a fine giornata verrà decretata la “confettura preferita dell’Orto in Condotta”.
La festa non finirà qui: ogni scuola, con la propria condotta e comunità locale, organizzerà mercatini, laboratori di cucina, cene e quant’altro, per salutare l’orto e consolidare la propria comunità dell’apprendimento.
L’Orto in Condotta di Noci, il primo nato in Puglia proprio nella Condotta Slow Food Alberobello e Valle d’Itria, ha invitato presso la scuola elementare “Positano”, sede del progetto, il Sig. Vito Nitti (AGRINITTI – Castellana Grotte), produttore locale di conserve, che, grazie alla sua pluriennale esperienza, parlerà agli alunni della bontà di una buona confettura di frutta, di come avviene la trasformazione e di tante altre curiosità sull’argomento.
E poi, cosa c’è di meglio di una bella colazione con pane e marmellata?
11 novembre 2009
FESTA NAZIONALE DEGLI ORTI IN CONDOTTA
La Comunità dell’Apprendimento dell’Orto in Condotta di Noci
per un’educazione alimentare Buona, Pulita e Giusta
II° Circolo Didattico “F.sco Positano”
AGENDA DELLA GIORNATA
Per gli alunni delle classi elementari
§ Ore 9.30
“Gioco del Piacere”
Confetture a confronto in classe
(degustazione guidata da svolgersi in contemporanea con tutti gli Orti in Condotta d’Italia )
§ Ore 11.00
“Marmellata o Confettura?”
Come la frutta si trasforma e si conserva,
a cura del Sig. Vito Nitti, produttore locale di conserve
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Per la Comunità dell’apprendimento
(insegnanti, genitori, nonni ortolani,
assessori e amministratori comunali, sostenitori del progetto)
§ Ore 15.45
“Gioco del Piacere”
Confetture a confronto
(degustazione guidata da svolgersi in contemporanea con
le Comunità dell’apprendimento di tutti gli Orti in Condotta d’Italia )
§ A seguire
Il nostro “Orto in Condotta “:
Presentazione dei risultati del primo anno di progetto
Intervengono:
§ Dirigente Scolastico Prof. Marcello Ruggieri
§ Sindaco di Noci Ass. Francesco Gentile, Assessorato all’offerta formativa scolastica Comune di Noci
§ Ins. Antonia Pace , referente del progetto per la scuola
§ Dott.ssa Flora Saponari, referente Orto in Condotta per Slow Food Condotta Alberobello e Valle d’Itria
I sostenitori del nostro Orto
Perché è importante sostenere l’Orto scolastico
Intervengono:
§ ASSOCIAZIONE “IL GABBIANO”, Sig. Giuseppe Palazzi
§ RR PUGLIA Srl, Dr. Cesare Pinto
§ PROGEVA Srl, Dr.ssa Lella Miccolis
§ MASSERIA ABATE RESORT, Dott. Mino Tinelli
Non mancare !
WWF Martina Franca
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gita a
SERRA SAN BRUNO (VV)
“tra storia e natura”
21-22 novembre 2009
Storia
Serra San Bruno deve la sua origine alla venuta del monaco Bruno di Colonia, fondatore dell'Ordine dei Certosini , che dedicò la sua vita alla ricerca di Dio in silenzio e in solitudine e ricevette in dono dal Conte Ruggiero il Normanno i territori che oggi sono geograficamente individuati come altopiano delle Serre Calabre, per la costruzione del suo eremo, la Certosa di Santo Stefano del Bosco, primo monastero d'Italia e secondo in Europa dopo quello di Grenoble, in Francia.
Il paese è formato dal centro storico, chiamato Terravecchia e da Spinetto, quartiere più nuovo del primo perché costruito dopo il terremoto del 1783, che aveva distrutto buona parte del centro storico, rendendolo fatiscente e perciò denominato "terra vecchia" e alcuni edifici del monastero, tra i quali la chiesa conventuale certosina, di cui oggi rimane solo la cinquecentesca facciata in granito a testimonianza della grandezza che il tutto monastero possedeva.
La successiva ricostruzione del paese fu dovuta anche alla presenza di artigiani del legno, del granito e del ferro battuto richiamati nei secoli a Serra dalla presenza della Certosa; infatti, furono proprio questi maestri d'arte che sfruttarono le risorse di cui la zona era ricca, il legno, il ferro e il granito, per la creazione di opere d'arte che servivano per l'abbellimento delle chiese e del paese. Le chiese di Serra, infatti, conservano numerose testimonianze del glorioso passato artistico di questo bellissimo paese.
La Certosa di Sera San Bruno
Questo eremo isolato, situato in Calabria sulla dorsale montuosa a Nord dell’Aspromonte denominata Serra, trecento metri più in alto del paese di Serra San Bruno, è stato ricostruito, per la terza volta, dopo il terremoto del 1783. L’evento sismico avvenne esattamente il 7 febbraio, giorno di venerdì, verso le ore due del pomeriggio, l’ epicentro fu localizzato a Soriano e dintorni, seminò il terrore in tutta la Calabria e cagionò rovine indescrivibili, mietendo in pochi istanti circa 40.000 vittime. L’ eremo fu fondato da san Bruno, o Brunone, un tedesco di Colonia appartenente a famiglia altolocata, che, dopo il corso di studi seguito alla scuola capitolare della sua città, venne mandato a Reims, allora celebre per la sua scuola della cattedrale, per completare gli studi. Il giovane studente non aveva ancora ricevuto la vocazione religiosa; ma, avendo ricevuto una buona educazione cristiana e avendo conseguito la nomina a rettore della scuola della cattedrale, si oppose alle azioni brigantesche del vescovo di Reims, che aveva esordito comprando la carica che ricopriva. Fu cacciato e quindi reintegrato nella carica, dopo la deposizione del vescovo simoniaco: anzi, gli venne proposta la carica vescovile. Rifiutò il vescovado, ma rinunciò anche alla carica di canonico, rinunciò ai propri beni e si stabilì nel massiccio della Chartreuse, vicino a Grenoble, praticando vita claustrale con un gruppo di amici. Fu così che fondò l’Ordine dei Certosini.
Richiamato d’autorità a Roma da Urbano II, dovette fuggire in Calabria con lui, quando l’antipapa Clemente III invase lo Stato pontificio. Qui fondò la seconda comunità di Certosini: proprio sopra il paese che avrebbe assunto il nome di Serra San Bruno. All’eremo fu dato il nome di Santa Maria della Torre in onore della Vergine, per la quale i Certosini hanno sempre avuto particolare devozione. San Bruno morì qui nel 1101.
Oggi, salendo all’eremo, possiamo vedere la chiesa cinquecentesca, fra le cui fondazioni furono scoperte le tracce della primitiva chiesetta, ove furono ritrovati i resti del padre fondatore nel 1505.
Accanto alla chiesa c’è ancora lo stagno, nelle cui acque è stata immersa una statua del Santo, perché è tradizione che a volte egli vi si immergesse per penitenza. Un poco discoste si trovavano le abitazioni dei contadini che lavoravano nelle proprietà dell’eremo, allora molto vaste. Successivamente i Certosini furono sostituiti dai Cistercensi, che qualche secolo più tardi se ne andarono, lasciando il posto ai loro predecessori. Probabilmente perché furono ritrovati i resti del Santo, di cui Papa Leone X autorizzò il culto nel 1514.
Varie vicissitudini segnarono la storia del santuario nei secoli successivi. Nel 1826 il Comune di Serra acquistò l’edificio della Certosa, rovinato dal suddetto terremoto, allo scopo di preservarlo da una completa distruzione. Con tale compera il Comune entrò in possesso anche del busto argenteo e delle Reliquie di San Bruno e del B. Lanuino, che furono conservate nella chiesa matrice. Oggi il Santuario, nuovamente gestito dai monaci Certosini, è meta di pellegrinaggi non solo dal sud Italia, ma anche dall’estero. Il luogo in cui sorge, immerso nella natura, dona pace e favorisce la contemplazione del visitatore. I certosini, con il loro incessante pregare e una condizione di vita sobria, senza le comodità della civiltà moderna, trasmettono poi un messaggio ancora più forte a tutti coloro che ad essi si avvicinano: curare lo spirito, non solo il corpo.
Natura
Visitare Serra San Bruno vuol dire, senza dubbio, accogliere l’invito alla scoperta della natura.
Basta guardarsi intorno per capire come il paesaggio naturalistico sia il punto di forza di questo territorio che, nel corso dei secoli, ha saputo preservare le decine di specie arboree e le centinaia di piante officinali dagli assalti dell’inquinamento selvaggio.
E, in effetti, non poteva essere diversamente in luogo dove l’uomo e l’ambiente hanno trovato un punto di sintesi e di vicendevole completamento.
Il territorio di serra spicca per il suo grado di armonicità: a circa 850 metri sul livello del mare, troviamo l’altopiano dove si trova l’estensione del centro abitato attraversato dai fiumi Ancinale e Garusi. Già a questa altezza spiccano gli abeti bianchi, che sono la specie dominante delle Serre, ed i Faggi che si mescolano ad altre specie arboree come i Castagni ed i Pioppi.
Il sottobosco è ricco di un’infinita varietà di piante officinali che fanno da contorno alle diverse specie fungine presenti per parecchi mesi all’anno. Tra le ricercatissime prelibatezze del palato, ricordiamo i Porcini e gli Ovuli ma sempre più richiesti sono anche altre specie che vengono cucinate seguendo le più fantasiose ricette.
Fortunatamente, però, la recente applicazione di una legge regionale ha disciplinato la raccolta di questi frutti che si può effettuare solo dopo il conseguimento di una tessera ed il pagamento di una piccola tassa e deve essere fatta con un paniere in vimini onde permettere la caduta delle spore sul terreno.
Una passeggiata tra i boschi di Serra può certamente riservare l’incontro con numerosi animali selvatici che popolano queste aree. E’ facile imbattersi nel volo delle Poiane o dei Falchi ricordandosi, però, di dare uno sguardo a terra per non incrociare il passo con quello delle Vipere.
Dunque, addentrarsi nei boschi di Serra significa condividere un meraviglioso connubio con la natura e con il mondo che ci appartiene ma che dobbiamo proteggere.
Oasi del lago dell’Angitola
Lago artificiale posto a circa tre chilometri dal mare, lungo una importante rotta di migrazione degli uccelli.
E’ circondato per buona parte da vegetazione riparia e pinete di rimboschimento. Presenti uliveti e tratti a macchia mediterranea. L'Estensione è di 875 ettari (di cui 196 ettari di acqua).
Lungo le rive, Salici bianchi e Ontani neri, cui segue la pineta di impianto artificiale a Pino D’Aleppo. La vegetazione anfibia è rappresentata soprattutto dal tifeto e dal fragmiteto (cannuccia di palude) Interessanti lembi di Sughereta con essenze della macchia mediterranea.
Anatre e Folaghe, insieme ai Cormorani, svernano regolarmente nell’invaso. Tra le prime ricordiamo il Germano reale, l’Alzavola, Il Fischione, il Moriglione. Durante i periodi della migrazione si possono osservare diverse specie di Aironi (da quello cenerino, più comune, alla Garzetta, al più raro Airone bianco maggiore), diversi limicoli (come il Cavaliere d’Italia) e, tra i rapaci, il Falco pescatore. Lo Svasso maggiore, nidificante e stazionario, è il simbolo dell’oasi
L’organizzazione del viaggio è a cura di CAVA VOYAGES Corso Italia 116 – Martina Franca – tel. 080.4839702
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE:
€ 125,00 per i soci WWF
€ 135,00 per i non soci WWF (*)
(*) con soli € 30,00 è possibile iscriversi al WWF e beneficiare della quota riservata ai soci.
Si consiglia di indossare un abbigliamento a “cipolla”, K-way, scarponcini da trekking, binocolo e macchina fotografica.
Prenotazioni entro il 12 novembre con anticipo di € 50,00 a persona
Pino 348.3436174 Piero 348.3526958
Luca 348.1329989 Gianni 346.0078254
Programma:
sabato 21 novembre
– ore 7,00 raduno dei partecipanti piazza Marconi
– ore 7,15 partenza con pullman GT
– ore 11,15 arrivo “Oasi del Lago dell’Angitola”
escursione con guida del WWF Calabria
pausa con pranzo a sacco fornito dall’organizzazione
– ore 14,30 partenza per Serra San Bruno
– ore 15,30 visita alla Certosa di Serra San Bruno (m 790 slm)
– ore 17,00 sistemazione presso l’Hotel Ristorante Certosa a Serra San Bruno
visita libera a Serra San Bruno
– ore 19,00 briefing di presentazione dell’escursione sulla catena delle Serre
– ore 20,00 cena presso il ristorante dell’albergo
– ore 21,30 intrattenimento serale animato
domenica 22 novembre
– ore 7,45 colazione in albergo;
– ore 8,30 partenza per escursione guidata sulla catena delle Serre
pausa con pranzo a sacco preparato dall’albergo
– ore 16,30 rientro in albergo
– ore 17,30 partenza in direzione Martina Franca
– ore 20,00 cena al ristorante “Agorà” di Civita (CS) – guida Slow Food “Osterie d’Italia 2009“
– ore 23,00 arrivo previsto a Martina Franca.
La quota comprende:
– sistemazione in camera doppia;
– viaggio A/R in pulman GT;
– sistemazione in hotel;
– il pranzo a sacco del sabato e della domenica;
– la cena del sabato e della domenica;
– la colazione della domenica;
– l’intrattenimento animato del sabato sera;
– le guide per le escursioni.
La quota non comprende:
– gli extra, le mance e tutto quanto non specificato nella voce “la quota comprende”
Prenotazioni entro il 12 novembre con anticipo di € 50,00 a persona
Pino 348.3436174 Piero 348.3526958
Luca 348.1329989 Gianni 346.0078254
20° Sagra del Mandarino
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Un progetto del Comune di Palagiano e di Slow Food Mare e Gravine
Dare ampia visibilità al territorio per rafforzare le economie locali e stabilire un’alleanza tra istituzioni, produttori e consumatori
Abbiamo pensato ad un approccio diverso alla manifestazione (al manifestarsi), vorremmo mettere al centro dell’evento chi produce e porre l’attenzione sul prodotto facendolo conoscere meglio ai consumatori.
Le idee che ci hanno motivato nel raccogliere la sfida sono figlie del rilevante lavoro letterario di Carlo Petrini – presidente e fondatore di Slow Food – Buono, Pulito e Giusto (Einaudi, Torino 2005) che chiarisce in modo significativo i termini del nostro collocarci come produttori e consumatori.
PROGRAMMA
Sabato 21 novembre 2009
Ore 9,00 Trofeo Mandarin Bowl, torneo giovanile interregionale di tennis, riservato alle categorie under 10, 12, 14 maschile e femminile;
Ore 10,00 Conferenza stampa;
Ore 11,00 Concorso “Mandarino d’oro”;
Ore 16,30 Apertura degli stands di produttori agricoli e operatori del settore agricolo;
Ore 17,00 Concorso “Dolcissimi agrumi”;
§ Sessione concorsuale riservata agli chef e pasticcieri
§ Sessione concorsuale aperta a tutti
Ore 18,00 Convegno – L’agricoltura nel territorio del mare e delle gravine tarantine: rafforzare le economie locali e stabilire un’alleanza tra istituzioni, produttori e consumatori – Moderatore: Antonio Stornaiolo
Ore 19,00 Stands gastronomici a cura di Slow Food;
Ore 19,30 Spettacolo con Francesco Scimemi – Presenta Antonio Stornaiolo;
Domenica 22 novembre 2009 (mattina)
Ore 8,00 Mandarin Bowl mini tennis promozionale in piazza Vittorio Veneto, con distribuzione di grumi ai partecipanti
Ore 8,30 Arrivo degli atleti partecipanti all’ VIII edizione della gara podistica “Trofeo del clementine”;
Ore 9,30 Distribuzione, ai 1200 atleti, di 2 kg. Pro capite di clementine;
Ore 10,00 Partenza dell’ VIII edizione della gara podistica “Trofeo del clementine”
Ore 12,00 Premiazioni degli atleti e delle società partecipanti all’ VIII edizione della gara podistica “Trofeo del Clementine”;
Domenica 22 novembre 2009 (pomeriggio e sera)
Guinness World Record – La spremuta di agrumi più lunga del mondo
Presenta Antonio Stornaiolo
Tentare il guinness per porre maggiormente l’attenzione sul nostro territorio, proiettarlo in una dimensione che vada oltre i confini nazionali. Non solo, vogliamo porre l’attenzione sull’educazione alimentare: “Meglio una sana e buona spremuta di agrumi del Golfo di Taranto o una bibita confezionata?”
Articolazione del Guinness World Record:
50 uomini e 50 donne spremeranno in un ora, con spremiagrumi tradizionali (non elettrodomestici), circa 3500 kg. di agrumi tagliati da 50 aiutanti. 20 squadre composte da associazioni territoriali creeranno una “competizione nella competizione”.
In viale Stazione verrà allestito un palco lungo circa 200 mt. e largo 3 mt. arredato con un tavolo da lavoro e dotato di un tubo alimentare atto a contenere la spremuta e convogliarla in un apposito grande contenitore/misuratore.
Al termine del tentativo di guinness, la spremuta verrà offerta dai soci dell’ANT (Associazione Nazionale Tumori) agli spettatori a fronte di un contributo volontario il cui ricavato servirà ad implementare e migliorare l’assistenza domiciliare ai malati di cancro.
Ore 14,15 Raduno staff partecipanti al guinness (200 persone)
Ore 14,45 Insediamento giuria
Ore 15,15 Guinness
Ore 16,30 Termine guinness
Ore 17,30 Premiazione partecipanti da parte delle istituzioni, autorità e sponsor
Ore 18,00 Apertura stands
Ore 18,30 Gastronomia a cura di Slow Food
Ore 19,30 Spettacolo con Antonio Stornaiolo e Francesco Scimemi
Ore 20,30 Premiazioni dei vincitori e partecipanti ai concorsi
Ore 21,00 Premiazione concorso “Mandarino d’oro” (con scultura in oro 24 carati)
La Francia
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Carissimi soci,
come anticipato nell’ultima newsletter, dal 18 novembre prossimo la nostra condotta inaugurerà una nuova rubrica dal titolo “Le cucine del mondo”: la cucina internazionale vista ed interpretata ora da chef provenienti da vari paesi del mondo, ora dai nostri versatili chef locali.
Inizieremo questo suggestivo ed intrigante viaggio, alla scoperta di sapori e odori di terre lontane, con la raffinata cucina francese. Non è corretto in realtà parlare di “cucina francese” in senso stretto, perché, quando facciamo riferimento alla Francia, bisogna parlare di varie cucine, tante quante sono le sue regioni.
Il primo ad essere ospitato in questa impegnativa ed originale rubrica, sarà lo chef Sebastiano D’Onghia, del quale sono a noi ben note l’abilità e genialità ai fornelli. Sebastiano si cimenterà questa volta nella preparazione di portate tipiche dell’alta cucina francese, ci proporrà pietanze dai gusti per noi sconosciuti e variegati, e ci aiuterà a scoprire i motivi per cui la Francia ha guadagnato così grande fama nel panorama della gastronomia mondiale.
E non potevamo trascurare l’abbinamento con i vini. I vari piatti saranno infatti sapientemente accompagnati dagli Champagne distribuiti da Davide Zingaro, responsabile per l’Italia dei prodotti JOLY Champagne e Champagne OLIVIER Père et Fils, che delizieranno i nostri palati.
L’appuntamento è per Domenica 18 novembre 2007 alle ore 13.00 a NOCI –MIRAMONTE Party.
Informazioni, prenotazioni e costi:
Maria Grazia 339.8206479 – Domenico 347.1919387
Master of Food
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“Master of Food”
Cereali, pane, pasta e riso
Ore 20.30 Hotel – Ristorante "Cavaliere" NOCI (Ba)
17 – 18 – 25 novembre 2 dicembre 2009
Il pane e la pasta sono, insieme all’olio e al vino, gli alimenti simbolo della tradizione mediterranea e italiana in particolare, fin dall’epoca antica: già i Romani consumavano molti cereali diversi sotto forma di pasta, di zuppe, di tipi di pane. I cereali con un ruolo importante nella nostra cucina sono molti, infatti: si pensi al farro, all’avena, alla segale, all’orzo. Questo corso di quattro lezioni è finalizzato alla conoscenza delle varie specie cerealicole e fornisce informazioni sulla storia dei cereali: la diffusione e la coltivazione, le proprietà nutrizionali, l’uso gastronomico nella tradizione italiana e in quella delle principali culture degli altri paesi. Una lezione specifica verrà dedicata al riso, il cereale principe della cultura cinese ma che da molti secoli si è imposto anche in Europa assumendo un ruolo fondamentale nella nostra gastronomia. Una serie di incontri ricchi di fibre e carboidrati, dove le parti teoriche si alternano alle degustazioni guidate, alla presenza eventuale di esperti assaggiatori e produttori.
Primo incontro
i cereali
• Aspetti botanici
• Aspetti storici,geografici e antropologici
• Aspetti nutrizionali e merceologici
• Utilizzo alimentare e gastronomico dei cereali meno importanti (mais, orzo, farro, segale, grano saraceno), nella cucina regionale italiana.
Secondo incontro
il pane
• Caratteristiche del grano tenero
• Le farine di grano tenero: tipologie e usi
• Il pane: cenni storici
• Panificazione industriale
• Il pane nella tradizione regionale italiana, locale e di altri paesi
• Le focacce e i dolci da forno
Terzo incontro
la pasta
• Caratteristiche del grano duro
• La pasta: cenni storici
• Produzione industriale della pasta
• La pasta nella tradizione regionale italiana e locale
• Utilizzo gastronomico del grano non sfarinato (tenero o duro)
Quarto incontro
il riso
• La coltivazione e la lavorazione del riso (mondatura, pilatura, ecc.)
• Il riso: cenni storici
• Le specie europee, indiche e loro utilizzo gastronomico
• Le farine di riso
Degustazione di cereali, riso, pasta e pane
Materiale didattico:
Dispensa del corso
L'Italia del pane, 208 tipologie tradizionali.
(Slow Food Editore, Bra)
Informazioni, prenotazioni e costi:
Maria Grazia 339.8206479 Francesco 338.5056501
Comunicato Le cucine del mondo
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Comunicato Made in Japan.
Ancora un grande successo per la nostra Condotta, ormai avvezza ad operare su scala internazionale: ieri sera, presso l’osteria chiocciolata “L’Aratro” di Alberobello, per 40 ( meno uno… ) entusiasti partecipanti, rigorosamente targati Slow Food Alberobello e Valle d’Itria, il grande chef Junichi Ishida ha preparato una cena tipicamente giapponese. Sashimi, tempura, sushi, salmone con salsa alle alghe, foie gras con verdure, filetto con salsa wasabi e tiramisù al tè verde, sake, tè e, per fortuna, un po’ di vino pugliese. Gentilezza, raffinatezza e maestria nel servizio, senza sbavature, a parte l’improbabile kimono indossato da Domenico Laera e dai suoi robusti collaboratori: ma si sa che nel paese del sol levante le taglie arrivano al massimo alla M… Un grazie particolare al maestro Toyoji Masujima, celebre pittore giapponese con il cuore a forma di trullo, che ha voluto fortemente che si realizzasse questa serata. Da segnalare la totale assenza del nostro beneamato reparto geriatria; tre, a parere del sottoscritto, le possibili cause: la brutta stagione, l’annunciata assenza delle geishe e la consapevolezza che non si sarebbero mai e poi mai saziati…
Al prossimo appuntamento con “LE CUCINE DEL MONDO”.
Giancarlo Granaldi
Il Lampredotto
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Arriva in Puglia sua maestà il Lampredotto: visto e rivisto dal famoso trippaio di Piazzetta del Bandino a Firenze, Leonardo Torrini.
Cos'è il Lampredotto.
Il lampredotto è un tipo di trippa.
Il termine "trippa" identifica alcune parti dell'apparato digerente del bovino, tra cui l'esofago, tre prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e un vero e proprio stomaco ghiandolare, l'abomaso.
La trippa comune è una parte del rumine chiamata a Firenze croce per la sua inequivocabile forma: si presenta bianca e liscia, dal sapore poco aggressivo e la consistenza compatta e tosta.
Il reticolo viene chiamato cuffia per la forma che si rassomiglia a una cuffia da bagno. Ha un aspetto spugnoso, a piccole celle, con un sapore leggermente più lieve e una consistenza più morbida rispetto alla croce.
In Toscana la parola trippa si riferisce unicamente alla croce ed alla cuffia.
Poi c'è l'omaso, chiamato foiolo o centopelli, più calloso.
Per finire, c'è l'abomaso.
Il lampredotto è lo stomaco abomaso.
Esso comprende una parte magra, chiamata gala, caratterizzata da creste (gale) violacee che raccolgono il sapore migliore ed una parte chiamata spannocchia, un po' più grassa e tosta, dal colore più tenue e dal sapore leggermente più rotondo.
Di colore scuro, prende il nome dalla lampreda, un'anguilla primordiale di cui ha la forma (sembra anche la borsa del ghiaccio usata comunemente per le contusioni) e una volta abbondantissima in Arno.
Info e prenotazioni: Mariagrazia 339.8206479
Franco 335.6231826
Domenico 393.9887653