Come fare per scaricare il programma trimestale

 

Vecchie e nuove iniziative caratterizzeranno il prossimo trimestre.

 

Vi informiamo inoltre che se non riuscite ad aprire il file allegato in questo formato, dovete soltanto comunicarlo al mittente all'indirizzo mail: info@slowfoodalberobello.it   vi sarà rispedito in altra forma.

 

Aspettandovi in uno dei tanti incontri in calendario, vi saluto affettuosamente.

 

Francesco Biasi.

 

Scarica il Programma

Foto Franco

Franceso Biasi

detto Francois Biasì 

Il più fantastico dei fiduciari!  Una incontenibile valanga di idee, un innegabile eccellente spirito organizzativo…e poi… bello, elegante, profumato (si scarica una boccetta di profumo ogni mattina) e… chi più ne ha più ne metta!

firmato: La Piccola Tavola

Segno Zodiacale:  Vergine

Squadra del Cuore:  In passato, Milan

Musica Preferita:  Zucchero, Concato, Ligabue

Film di sempre:  Il cacciatore di Michael Cimino

Disco di sempre:  Il mio canto libero di Lucio Battisti

Libro di sempre:  Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi

Attore preferito:  Robert Redford

Attrice preferita:  Jiulia Roberts

Sogno nel cassetto:  Avere una trattoria per trenta persone

Piatto preferito:  ”Spaghettone al trullo”, spaghettone di Benedetto Cavalieri con fiaschetto pugliese

Principale difetto:  Pignoleria

Colore preferito:  Rosso

Vino preferito:  Le Braci, Masseria Monaci 

Storia della condotta

 

Era il 22 maggio del 2002 quando un gruppo di amici, i fondatori, dopo aver svolto quel minimo di formalità che l’adesione ad un grande movimento comunque prevede, salutava ufficialmente la nascita della Condotta Slow Food di Alberobello. Naturalmente eravamo a tavola, in Alberobello, presso il ristorante Trullo d’oro, con le idee ancora non del tutto chiare, ma consapevoli di alcune robuste certezze: la socialità del cibo, il valore antico dell’amicizia, la ricerca della felicità e del piacere.

Col passare del tempo, facendo nostre le tematiche care a Slow Food nazionale, oltre a rivendicare il piacere del cibo e della lentezza, abbiamo, nel nostro “piccolo”, contribuito a diffondere l’educazione alimentare e del gusto, operando per la salvaguardia delle produzioni tradizionali e della biodiversità, battendoci per una nuova agricoltura e uno sviluppo sostenibile, organizzando manifestazioni, progetti, iniziative culturali.

Soprattutto abbiamo cercato di metterci al servizio del nostro territorio, che nel frattempo si è ingrandito grazie all’annessione della Valle d’Itria, dei nostri soci, dei produttori che hanno deciso di condividere con noi la filosofia di Slow Food. 

Una squadra di agitatori si sbatte quotidianamente per organizzare le attività di condotta, ognuno seguendo le proprie inclinazioni ed impiegando il tempo di cui può disporre al di fuori della propria attività lavorativa e degli impegni di famiglia. 

Applicando l’antico insegnamento del miscere utile dulci, si organizzano eventi strettamente legati alla tavola ed alla cantina ed eventi di tipo educativo e didattico, seguiti e partecipati in egual misura, e si intrattengono rapporti più che amichevoli con le altre condotte, con alcune delle quali si sono creati dei veri e propri gemellaggi.

Stiamo cercando, inoltre, di creare una sezione di soci juniores che si farà carico della nostra vecchiaia, così come noi adesso stiamo occupandoci del mitico “reparto geriatria”, da sempre attivissimo e presente a tutte le nostre manifestazioni. Contiamo di continuare a divertirci per molto tempo ancora.

 

 

 

Giancarlo Granaldi

 

 

 

 

 

Erbe da mangiare

di ADA DE SANTIS e LUIGI BALLERINI

Erbe da mangiare è un libro molto particolare perché presenta molte sfaccettature: è sicuramente un ricettario, ma non solo, perché lo potremmo definire anche un erbario, dove però è possibile trovare anche citazioni letterarie, racconti, antiche leggende e credenze popolari. È una guida con la quale andare per boschi (magari anche accompagnati dal nostro impareggiabile amico-socio Felice Tanzarella), reperendo così gli ingredienti per preparare ottimi piatti della nostra cucina, ma anche per provarne o addirittura crearne di nuovi. Potrete realizzare quei piatti che i nostri antenati conoscevano, ma che solo ora stanno “tornando di moda” in virtù delle riacquisita consapevolezza di sostenibilità, ecologia, risparmio energetico.

Buon appetito!

 

Adele Ninni

 

Autori: Ada De Santis, Luigi Ballerini, illustrazioni di Giuliano Della Gasa

Edizioni: Milano, Mondadori, 2008

Prezzo: € 14,00

 

 

A spasso tra le cose buone

 

di Agostino Traini.

 

 

Il volume si propone di raccontare il mondo del cibo ai bambini. Un nuovo modo per mostrare da dove vengono i diversi cibi che si trovano ogni giorno a tavola: da dove nascono e come vengono lavorati. Foody, simpatico chef goloso, è il filo conduttore della storia che, pagina dopo pagina, accompagna i piccoli lettori in un mondo di colorate e gustose "cose buone" da mangiare. Il libro, completamente illustrato, suddivide le diverse categorie alimentari (cereali, frutta, verdura, carne, ecc) in maniera chiara, spiegandone l'origine e la successiva lavorazione. Età di lettura: da 5 anni.

 

A spasso tra le cose buone.

Autore: Agostino Traini

Prezzo: € 23.00

Editore: Food

Tortino di zucca

 

500 g di zucca

300 g di patate

50 g di provola affumicata

3 albumi

2 bustine di zafferano

 

Lessare la zucca e le patate separatamente.

Schiacciarle con lo schiacciapatate, aggiungere un tuorlo d’uovo, vedere la consistenza, se è necessario aggiungerne un altro.

Sciogliere lo zafferano in un po’ di acqua calda e aggiungerlo nell’impasto; montare gli albumi a neve e incorporarli all’impasto.

Ricoprire lo stampino con burro e molliche di pane.

Fare uno strato di impasto, aggiungere dei pezzettini di provola affumicata, coprire con un altro strato e infornare a 180° per 20 minuti.

 

Anna Bianco – Cinzia Gentile

Gioia del Colle

 

Gioia del Colle (semplicemente "Gioia" per gli abitanti, oppure "Sciò" in dialetto) è un comune di 27.910 abitanti della provincia di Bari posto a 360 metri sul livello del mare. Il suo nome deriva da Joha, riduzione del cognome Joannakis, che era una famiglia bizantina presente in questi luoghi in età medioevale. Ma ci sono molte opinioni sull'origine del nome. Una delle più famose leggende sul nome del paese è quella che vede la principessa Bianca Lancia, prima di essere rinchiusa da Federico, perdere tutti i suoi gioielli nel castello per non ritrovarli mai più: ciò farebbe capire il nome Gioia del Colle, o gioie sparse per il colle.

Il paese di Gioia del Colle nasce intorno ad un castello di origini bizantine. Fu ricostruito dal normanno Riccardo Siniscalco, per poi essere distrutto da Guglielmo I di Sicilia detto "il Malo". Fu rifondato nel 1230 da Federico II di Svevia al ritorno dalla Crociata. Sembra che il castello fosse una residenza in cui sostava durante le sue battute di caccia. Fu poi completato dagli Angioini che aprirono delle finestre sulla cortina. Fra il 1600 e 1800 i successivi proprietari (gli Acquaviva d'Aragona, i De Mari, e Donna Maria Emanuela Caracciolo) hanno tolto al complesso l'aspetto di una residenza fortificata. Secondo Bonaventura da Lama (tesi ripresa dallo storico Pantaleo) in questo castello fu rinchiusa Bianca Lancia durante la gravidanza di Manfredi di Sicilia perché sospettata di aver tradito Federico II. Sulla parete di una cella(in cui molto probabilmente è stata rinchiusa la principessa) sono,infatti,scolpiti delle forme che secondo la leggenda dovrebbero rappresentare i seni che Bianca Lancia si tagliò per il dolore di una tale umiliazione. Dopo aver partorito inviò su un piatto d'argento a Federico il presunto figlio illegittimo insieme ai suoi seni. Secondo altri questa è solo una leggenda: Bianca Lancia chiese di legittimare i figli avuti durante la loro relazione con un regolare matrimonio poco prima di morire. Altri ancora dicono che sia stato Federico II a morire dopo il matrimonio.

Il sito più antico dove si rilevano le prime tracce di civiltà è a Monte Sannace, distante circa 5 km dal paese odierno. Scavi archeologici ancora oggi portano alla luce testimonianze di un villaggio di Peucezi risalente al VII secolo a.C. Gioia nasce sotto il dominio bizantino per poi passare sotto il dominio normanno e fu affidata al conte Riccardo di Altavilla. A Federico II si deve la ricostruzione del castello. Fu principato di Taranto e feudo dei principi De Mari di Acquaviva della Fonti fino all’abolizione delle feudalità.

Gioia del Colle è rinomata per la mozzarella "fior di latte" e anche per il vino Primitivo di Gioia del Colle.

L'agricoltura, le industrie casearie e il commercio sono il motore economico di questo paese.

Gioia del Colle è sede del 36esimo Stormo dell'Aeronautica Militare.

Il padre dell'attore Sylvester Stallone, Frank Stallone e la famiglia Stallone sono originari di Gioia del Colle. ……….

 

www.comune.gioiadelcolle.ba.it

 

 

14 dicembre 2008

 “Per chi suona la campana” 
Domenica 14 dicembre, ore 18.00
Grand Hotel Olimpo – Alberobello
Ospitiamo Santi PLANETA  

Ritorna, Per chi suona la campana, a cura di Domenico Maraglino, una delle rubriche più seguite ed interessanti della nostra condotta. In questo nuovo appuntamento, voleremo in Sicilia viaggiando con la mente tra i meravigliosi vigneti ed uliveti dell’ azienda PLANETA, raccontata da uno dei titolari Santi Planeta.Santi Planeta, nato nel 1969 e ormai da anni, insieme a Francesca ed Alessio (enologo dell’azienda), protagonista del successo mondiale dei vini e degli oli a marchio Planeta. L’azienda dispone di quattro cantine situate in altrettante località: Sambuca di Sicilia (AG), la prima, dove si producono i vini da vitigni internazionali, chardonnay, merlot e cabernet sauvignon, sia vinificati in purezza che assemblati con le più interessanti varietà autoctone quali grecanico e nero d’Avola; Menfi (AG), qui si coltivano syrah, cabernet franc, fiano e altre varietà nazionali; Noto (SR), dove sorge la più recente cantina, su un territorio di 50 ettari, in cui vengono realizzate due doc di antica tradizione siciliana, il Moscato di Noto e l’Eloro (da uve nero d’Avola); Vittoria (RG), dove nasce il Cerasuolo di Vittoria, da uve frappato e nero d’Avola. Oltre al sempre originale faccia a faccia con il personaggio intervistato, seguirà una degustazione dei vini Planeta.   

Info e prenotazioni:
Franco 335.6231826
Maria Grazia 339.8206479
Domenico 393.9887653